La Dia confisca beni per 800mila euro all’imprenditore Piero Castagna
Il trentottenne è già condannato in via definitiva alla pena di due anni ed otto mesi di reclusione per estorsione nell’ambito dell’operazione “Caterpillar”.
La Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro, diretta dal vicequestore Antonio Turi (foto), ha eseguito un provvedimento di confisca, emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro, nei confronti di Piero Castagna, imprenditore vibonese trentottenne condannato in via definitiva alla pena di due anni ed otto mesi di reclusione per estorsione continuata in concorso, a seguito dell’operazione denominata “Caterpillar”.
Dalle indagini che lo hanno riguardato è risultato che il Castagna aveva costretto la parte offesa (società aggiudicataria di una gara d’appalto), mediante minacce e intimidazioni (danneggiamenti e furti), ad assumere personale della propria ditta e ad impiegare i propri mezzi meccanici, con il sostanziale affidamento in sub appalto dei lavori commissionati alla ditta aggiudicataria.
L’attività si inserisce in una più ampia ed articolata strategia d’intervento, finalizzata all’aggressione di patrimoni illecitamente acquisiti (operazione “Quattro Terre”) ed interessante il territorio dell’intero distretto di Corte d’Appello, che ha consentito, dal suo avvio, di confiscare beni negli ultimi quattro anni per un valore complessivo di oltre 30 milioni di euro.
Tale azione investigativa è stata coordinata dal procuratore generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro, Raffaele Mazzotta, che ha impostato un’azione sinergica su tutto il territorio del Distretto, delegando l’esecuzione di mirati accertamenti confluiti, poi, in una proposta di confisca presentata alla Corte d’Appello. Nello specifico, le investigazioni patrimoniali condotte dalla D.I.A. di Catanzaro, che hanno riguardato un arco temporale compreso tra il 1988 ed il 2013, hanno evidenziato la netta sproporzione tra il reddito dichiarato dal Castagna e gli investimenti dallo stesso effettuati negli anni.
In esecuzione dell’odierno provvedimento emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro, la Dia ha confiscato la ditta individuale di Piero Castagna, il 90 per cento del capitale sociale della Ctm Srl con sede ad Alba (Cn), due capannoni industriali, un’abitazione, un terreno, quattro beni mobili registrati e due rapporti finanziari, stimati in oltre 800mila euro.