Chiosco Azzurro e La Rada, si va dinanzi al Consiglio di Stato
La giunta comunale di Vibo Valentia ha deciso di resistere in giudizio contro i due ricorsi che mirano ad evitare le demolizioni di opere ritenute in primo grado abusive dal Tar
Si va dinanzi al Consiglio di Stato sia per la vicenda relativa all’ordinanza di demolizione nei confronti del Chiosco Azzurro di Vibo Marina e sia per quella relativa ad alcune presunte opere abusive e la modifica di destinazione d’uso dell’immobile dello stabilimento balneare La Rada. La giunta comunale di Vibo Valentia ha infatti deciso di resistere in giudizio affidandosi all’avvocato dell’ente Maristella Paolì, che sarà affiancata in udienza dall’avvocato Francesco Lilli.
Si tratta di due vicende distinte, al centro di due diverse sentenze del Tar di Catanzaro contro le quali i diretti interessati hanno proposto appello. Nel caso del Chiosco Azzurro, il 21 gennaio scorso il Tar ha respinto il ricorso presentato da Giuseppe Francolino (già collaboratore di giustizia) avverso l’ordinanza di demolizione, emessa dal Comune di Vibo Valentia, del chiosco ubicato in piazza Capannina nel quartiere Pennello di Vibo Marina. Nel corso delle attività di polizia demaniale eseguite nel mese di ottobre 2019 a Vibo Marina, la Capitaneria di Porto ha riscontrato la presenza di un immobile detenuto da Giuseppe Francolino che insisteva, in parte, su suolo demaniale e, in parte, su suolo di proprietà del Comune. E’ rimasto accertato, ad avviso del Tar, che il Chiosco Azzurro è stato realizzato senza una preventiva concessione demaniale, né autorizzazione comunale, né titolo edilizio.
Nel corso degli anni era stato inoltre destinato a dimora privata di Giuseppe Francolino, nonché a locale per la consumazione di alimenti e bevande. Nel 2017, a seguito di alcune mareggiate, era divenuto pericolante e a rischio di crollo e, per tale motivo, ne era stato ordinato lo sgombero, sospendendo l’attività commerciale svolta al suo interno.
Per quanto riguarda La Rada si tratta invece dei ricorsi presentati dalla società La Rada srl e dalla Gramaca srl (struttura balneare a Vibo Marina con annesso ristorante e bar) contro gli atti con i quali il Comune di Vibo Valentia ha contestato alla società amministrata dall’imprenditore Francesco Cascasi alcune presunte opere abusive e la modifica di destinazione d’uso dell’immobile.
Solo per quanto riguarda la demolizione di tre pergotende e di un gazebo chiuso in pvc, i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso della Rada srl e della Gramaca srl di Cascasi, disponendo l’annullamento dell’ordine di demolizione del Comune. Per tutte le altre opere, invece, il Tar ha dato ragione al Comune di Vibo e ha rigettato i ricorsi della Rada srl e della Gramaca srl (tutti riuniti per un’unica trattazione) stabilendo l’abusività delle opere realizzate e, quindi, la legittimità degli ordini di demolizione.
Sarà ora il Consiglio di Stato a doversi pronunciare nel merito dei ricorsi. Da ricordare che gli stessi giudici amministrativi di secondo grado – in attesa della trattazione nel merito del ricorso della Rada srl e della Gramaca srl – il 17 luglio 2020 hanno concesso la sospensiva dell’ordine di demolizione ed hanno quindi sospeso l’esecutività della sentenza del Tar.
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