giovedì,Novembre 28 2024

Rinascita Scott: per il Riesame Pittelli deve tornare in carcere

Il Tdl accoglie il ricorso della Dda di Catanzaro avverso la decisione del Tribunale di Vibo che l’aveva rispedito ai domiciliari

Rinascita Scott: per il Riesame Pittelli deve tornare in carcere

I giudici del Riesame di Catanzaro hanno accolto la richiesta della Dda di Catanzaro di ripristinare la custodia cautelare in carcere nei confronti dell’avvocato Giancarlo Pittelli, 69 anni, ex parlamentare di Forza Italia coinvolto nel processo nato dalla maxioperazione antimafia denominata Rinascita Scott, revocando così il beneficio degli arresti domiciliari concessi al penalista nel febbraio scorso dal Tribunale di Vibo Valentia.
Il Tribunale del Riesame, presieduto da Filippo Aragona, definisce la decisione del Tribunale di Vibo Valentia con la quale erano stati concessi i domiciliari a Pittelli «affetta da vizi di logicità, ragionevolezza e coerenza argomentativa», con l’aggiunta che il provvedimento sarebbe stato adottato «senza nemmeno attendere il termine di due giorni perché l’ufficio del pubblico ministero esprimesse il suo parere».

Giancarlo Pittelli non dovrà tornare subito in carcere in quanto occorrerà attendere la pronuncia della Corte di Cassazione alla quale ricorreranno i difensori dell’ex parlamentare, gli avvocati Salvatore Staiano e Guido Contestabile, come hanno già preannunciato, per chiedere l’annullamento dell’ordinanza del Tribunale del Riesame. La richiesta della Dda di Catanzaro è giunta dopo l’apparizione di Giancarlo Pittelli su Italia 1 nella video intervista rilasciata ai giornalisti di Studio Aperto Mag mentre si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione.

In precedenza, il 9 febbraio scorso era stato Tribunale collegiale di Vibo Valentia ad accogliere un’istanza presentata dagli avvocati Guido Contestabile e Salvatore Staiano concedendo gli arresti domiciliari a Giancarlo Pittelli, In carcere era stato rispedito dal Tribunale di Vibo nel novembre 2021 per aver violato gli arresti domiciliari che aveva ottenuto in precedenza dopo essere finito in carcere il 19 ottobre scorso nell’inchiesta “Mala Pigna” della Dda di Reggio Calabria. Rimesso ai domiciliari dal Riesame di Reggio Calabria, Pittelli era stato poi trattenuto tre giorni in più in carcere perché non si trovava un braccialetto elettronico. Era stato quindi il Tribunale di Vibo a “risolvere” l’incredibile vicenda revocando l’obbligo del braccialetto elettronico e rimandando così Pittelli ai domiciliari. Nel frattempo, però, l’8 ottobre 2021 Pittelli aveva spedito una lettera al ministro Mara Carfagna chiedendo di aiutarlo invitando il ministro a telefonargli sul numero della moglie. Quanto era bastato al Tribunale di Vibo – venuto a conoscenza della missiva dalla Dda di Catanzaro che l’ha ricevuta dall’Ispettorato di pubblica sicurezza di Palazzo Chigi – per aggravare la misura nei confronti di Pittelli che aveva riottenuto gli arresti domiciliari il 9 febbraio scorso.

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