Omicidio di Annamaria Sorrentino a Parghelia, ecco le dichiarazioni concordate per sviare le indagini
Due degli indagati rispondono di favoreggiamento personale nei confronti di Paolo Foresta, il marito dell’ex miss Campania accusato di omicidio preterintenzionale
Emergono nuovi particolari dall’inchiesta che mira a far luce sul decesso di Annamaria Sorrentino, la ragazza napoletana 29enne e sordomuta morta il 19 agosto 2019 dopo essere precipitata dal balcone di una casa vacanze a Parghelia (residence “Tramonto”). In particolare, dai capi di imputazione elevati nei confronti di tre indagati attraverso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, si evince chiaramente sia la dinamica che ha portato al decesso di Annamaria Sorrentino – ex miss Campania – sia al come due indagati avrebbero cercato di coprire le responsabilità di Paolo Foresta, 36 anni, di Cicciano, provincia di Napoli, marito di Annamaria. Se la lite in casa a Parghelia sarebbe scoppiata in seguito alla scoperta dell’esistenza di una relazione extraconiugale tra la moglie ed uno dei ragazzi della comitiva in vacanza, dal capo di imputazione elevato nei confronti di Paolo Foresta si apprende che lo stesso è accusato di aver colpito Annamaria Sorrentino con schiaffi al volto, strattonandola poi con forza con entrambe le mani. La donna, nel tentativo di sottrarsi alla violenta aggressione e di divincolarsi dal marito, si sarebbe data a precipitosa fuga in direzione del balcone-terrazzo, posto allo stesso livello della sala pranzo e, dopo aver attraversato di corsa la porta-finestra, avrebbe impattato violentemente contro la balaustra di legno che delimitava il balcone-terrazzo. A causa dell’energia scaturita dall’urto, la donna sarebbe stata sbalzata verso l’esterno, non riuscendo ad aggrapparsi e precipitando così nel vuoto, sbattendo poi violentemente la testa sul selciato. Annamaria Sorrentino decedeva poi all’ospedale di Catanzaro per “trauma cranico maxillo facciale “ il 18 agosto 2019. Per Paolo Foresta, l’accusa di omicidio preterintenzionale è aggravata dall’aver commesso il fatto contro il coniuge. L’indagato è difeso dall’avvocato Giancarlo Biancardo del foro di Nola. [Continua in basso]
Gaetano Ciccarelli, 36 anni, di Marcianise, provincia di Caserta, è invece accusato di favoreggiamento personale poiché, sentito in sede di sommarie informazioni rese alla Squadra Mobile di Vibo Valentia l’8 ottobre 2019, avrebbe dichiarato: “Dal momento che io avevo il capo chinato in avanti a causa dei colpi subiti da Paolo, non sono in grado di riferire se Paolo ha colpito anche Annamaria. Nella concitazione ho visto Paolo correre verso il balcone: io credevo che lui volesse riconcorrere Annamaria per picchiarla, ma invece mi sono girato e ho visto Annamaria che correva verso la balaustra del balcone e si lanciava. Vedevo anche che si aggrappava alla stessa quasi come fosse pentita per il suo gesto. Posso aggiungere che Paolo ha provato ad afferrare Annamaria ma senza riuscirci e dopo io ho urlato e ho dato un calcio a Paolo”. Tali dichiarazioni non vengono ritenute dalla Squadra Mobile di Vibo e dalla Procura veritiere, essendo invece Gaetano Ciccarelli “a conoscenza degli elementi relativi alla vicenda delittuosa, quali le modalità di esecuzione del delitto nonché la condotta tenuta da Paolo Foresta. Gaetano Ciccarelli, quindi, secondo l’accusa avrebbe omesso di riferire, in sede di sommarie informazioni, tali circostanze, rispondendo in maniera “consapevolmente reticente alla domande postegli in tale occasione, frapponendo così un ostacolo allo svolgimento delle indagini, e quindi provocando una negativa alterazione del contesto fattuale all’interno del quale le investigazioni erano in corso”. Gaetano Ciccarelli avrebbe poi invitato ripetutamente le persone a conoscenza dei fatti a riferire alla Squadra Mobile ed al pubblico ministero circostanze di comodo favorevoli a Paolo Foresta e comunque non veritiere, ma precedentemente concordate. Avrebbe così aiutato Paolo Foresta ad eludere le investigazioni scaturite in seguito al decesso di Annamaria Sorrentino. Gaetano Ciccarelli è difeso dall’avvocato Teresa Chianese del foro di Napoli.
Francesca Nero, 41 anni, di Marcianise – moglie di Gaetano Ciccarelli – è anche lei accusata di favoreggiamento personale nei confronti di Paolo Foresta in quanto avrebbe dichiarato alla Squadra Mobile di Vibo Valentia: “Preciso che ho visto Paolo molto arrabbiato, litigare verbalmente con Annamaria perché Paolo riteneva che lei avesse l’amante. Voglio specificare che mentre io bloccavo Salvatore, Annamaria e Daniela erano alle mie spalle. All’improvviso ho visto Paolo correre verso il balcone e subito dopo vedevo Paolo sporgersi dalla balaustra in legno del balcone perché cercava di afferrare Annamaria, ma non ho visto Annamaria correre perché lei era alle mie spalle”. Francesca Nero – difesa dall’avvocato Luigi La Scala del foro di Vibo Valentia – è quindi pure lei accusata di aver reso delle dichiarazioni di comodo seguendo le indicazioni del marito Gaetano Ciccarelli.
Tutti gli indagati avranno ora venti giorni di tempo per chiedere al pm di essere interrogati o presentare eventuali memorie difensive attraverso i rispettivi legali.
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