giovedì,Novembre 28 2024

Condanna dell’avvocato Veneto, il suo allievo Marafioti: «Follia giudiziaria»

Il penalista ricorda il Maestro di diritto ed i suoi insegnamenti, cita Seneca e parla di «impunità scaturita da una funzione giudiziaria svolta malamente»

Condanna dell’avvocato Veneto, il suo allievo Marafioti: «Follia giudiziaria»
Armando veneto

Continuano ad arrivare attestati di vicinanza e stima all’avvocato Armando Veneto, 87 anni (ex deputato ed ex parlamentare europeo dell’Udeur, già sindaco di Palmi con il Partito popolare, già sottosegretario al Ministero delle Finanze e dal 2016 presidente del Consiglio delle Camere Penali italiane), condannato a 6 anni nell’ambito di un processo con rito abbreviato che mira a far luce su un presunto accordo corruttivo tra un giudice ed esponenti della ‘ndrangheta di Rosarno al fine di ottenere una scarcerazione. E’ l’avvocato Giovanni Marafioti a prendere posizione. «Fiero ed orgoglioso di essere stato suo allievo, sono certo – scrive l’avvocato Marafioti – che il grave vilipendio della prova di innocenza dell’avvocato Veneto, straordinariamente conclamata dagli atti del processo a suo carico, non riuscirà a scalfire l’animo del Maestro. “Ad un uomo buono non può accadere nulla di male. I contrari non si mescolano mai. Come tutti i fiumi, tutte le piogge che cadono dal cielo, tutto il fluire delle sorgenti curative non muta la salsedine del mare e nemmeno l’attenua, così l’assalto delle avversità non piega la costanza dell’uomo forte. Egli mantiene la sua coerenza e valuta l’accaduto secondo le sue prospettive perché è realmente più forte di ogni evento esterno” (Seneca). [Continua in basso]

Giovanni Marafioti

La certezza della sua innocenza, la fermezza dei suoi principi, lo spessore dell’uomo, il suo rigore morale e professionale, la sua indiscussa, indiscutibile e nota onestà costituiscono una efficace paratia alla pur smisurata amarezza per il fatto che taluno servendosi dell’impunità scaturita da una funzione giudiziaria malamente svolta abbia pensato di mettere in dubbio l’onestà dell’uomo, la lealtà dell’insigne giurista. Ma ritengo che per rendere onore agli innumerevoli insegnamenti che l’avvocato Veneto ha dispensato ad una intera generazione di avvocati in oltre mezzo secolo di straordinaria, inarrestabile e implacabile difesa del diritto contro i tentativi della sua soppressione operati dentro e fuori il processo penale, non ci sia modo migliore che fare di tutto per mettere in pratica ciò che ci ha trasmesso. Dignità, lealtà, franchezza, determinazione, fierezza e coraggio credo siano gli approdi indispensabili di una profonda riflessione dell’avvocatura per reagire ad una inaccettabile distorsione della funzione del processo penale.E consentitemi di esprimere l’orgoglio di appartenere a questa Camera Penale, il cui Presidente, il Direttivo e i componenti tutti stanno dimostrando di possedere il coraggio, l’autorevolezza, la competenza e la fermezza necessari per fronteggiare il momento di follia giudiziaria che stiamo vivendo».  

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