venerdì,Novembre 22 2024

Aggressione al sindaco di Dasà: si costituisce il quarto presunto autore – Video

Era l'unico ancora irreperibile. Evitato l'arresto, è stato denunciato in stato di libertà

Aggressione al sindaco di Dasà: si costituisce il quarto presunto autore – Video

Si è costituita nella tarda serata di ieri al Commissariato di Serra San Bruno, la quarta persona che nel pomeriggio di mercoledì scorso ha preso parte alla brutale aggressione ai danni del sindaco di Dasà, Raffaele Scaturchio. Le quattro persone erano state subito identificate dai carabinieri: tre arrestate in flagranza di reato (Gaetano Pisano, 24 anni, di Acquaro, Benedetto Mazza, 29 anni, pure lui di Acquaro, e il fratello di quest’ultimo, Simone Mazza, 22 anni) poste ai domiciliari mentre l’altra era riuscita a fuggire. Nella serata di ieri la costituzione di altro giovane di Acquaro, accompagnato dal legale di fiducia, l’avvocato Vito Regio, ed evitando così l’arresto per la mancanza della flagranza del reato.
Il fermo dovrà ora essere convalidato dal gip del Tribunale di Vibo. I fermati dovranno rispondere, a vario titolo, di danneggiamento, lesioni aggravate, violenza, resistenza a pubblico ufficiale ed evasione.

Intanto si è riunito il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto di Vibo Valentia Roberta Lulli nel corso del quale si è discusso di rafforzare i controlli sul territorio con  particolare attenzione ai comuni delle serre vibonesi. L’attacco contro il sindaco ha colpito al cuore un’intera comunità. Anche i sindaci del Vibonese hanno manifestato vicinanza al primo cittadino di Dasà. Una solidarietà che intendono esprimere attraverso la convocazione di un consiglio comunale aperto che si dovrebbe svolgere nei prossimi giorni. Gli stessi primi cittadini hanno deciso di autotassarsi per pagare i danni subiti dal Municipio di Dasà. Tra finestre in frantumi, porte divelte, computer, stampanti e fotocopiatrici scaraventati a terra. «Un danno da 15 mila euro»,  conferma il sindaco Raffaele Scaturchio, già al lavoro per far rimettere in sesto i locali. Nel mirino dei quattro balordi, tre dei quali arrestati poche ore dopo il fatto, anche il sindaco di Acquaro Giuseppe Barillaro. La sua colpa, come quella del suo collega, quella di avere manifestato solidarietà all’arma dei carabinieri di Arena all’indomani dell’assalto dello scorso settembre. Dopo avere regolato i conti con il sindaco di Dasà gli aggressori si erano infatti diretti ad Acquaro. Ma qui ad attenderli c’erano i carabinieri nel frattempo allertati dallo stesso sindaco Scaturchio: «Mi hanno detto  “adesso che ti abbiamo sistemato, andiamo da quell’altro infame di Acquaro”».

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