Usura: assolti in appello tre fratelli Patania di Stefanaconi
Il processo nasce da un troncone dell’operazione “Romanzo criminale”. In primo grado a Vibo erano stati tutti condannati
La Corte d’Appello di Catanzaro ha assolto perché il fatto non sussiste Nazzareno Patania, 49 anni; Bruno Patania, di 47 anni, e Salvatore Patania, di 44 anni, tutti di Stefanaconi. In primo grado le condanne erano state queste: 4 anni e 6 mesi di reclusione, più 12mila euro di multa per Nazzareno Patania; 4 anni e 10mila euro di multa a testa per Bruno Patania e per Salvatore Patania, di 39 anni. I tre fratelli Patania erano stati ritenuti colpevoli del reato di usura aggravata e continuata. [Continua in basso]
Secondo l’accusa, in concorso fra loro, avrebbero prestato denaro ad usura all’imprenditore e già consigliere comunale a Vibo, Francesco Evalto. Il procedimento, costola del più ampio procedimento “Romanzo Criminale” (relativo alla contestazione dell’esistenza di un sodalizio denominato Patania in Stefanaconi), traeva origine dall’accusa di aver praticato usura nei confronti di un imprenditore in stato di bisogno dal quale gli imputati si facevano rilasciare 22 cambiali dell’importo di cinquemila euro ciascuna per un totale di euro 110.000,00 con scadenza mensile a partire da maggio 2012 fino al febbraio 2014 con tasso interesse usuraio. La Corte di Appello di Catanzaro, accogliendo le richieste della difesa ha assolto Patania Nazzareno (difeso dall’avvocato Antonio Larussa), Bruno Patania (difeso dall’avvocato Alessandro Diddi) e Salvatore Patania (difeso dall’avvocato Gregorio Viscomi), revocando le statuizioni civili della sentenza di primo grado dove, tra l’altro, erano costituite parti civili il Comune di Stefanaconi, la Provincia di Vibo Valentia, Alilacco Sos Impresa.
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