giovedì,Gennaio 9 2025

L’ultimo saluto a Ginevra, a Mesoraca i funerali della piccola morta per Covid

Un'intera comunità in lutto, commosso il vescovo Panzetta che ha presieduto la cerimonia: «Ora è nella luce di Dio». I genitori non hanno potuto partecipare perché positivi e in isolamento

L’ultimo saluto a Ginevra, a Mesoraca i funerali della piccola morta per Covid

A Mesoraca, nel Crotonese, i funerali della piccola Ginevra, la bimba di due anni morta di Covid al Bambin Gesù di Roma, dove era stata trasferita d’urgenza già in gravissime condizioni. Ieri è stata eseguita l’autopsia allo Spallanzani, nei prossimi giorni si attendono gli esiti che stabiliranno con certezza le cause del decesso della piccola. Ai funerali non hanno potuto prendere parte i genitori, anche loro risultati positivi al Covid e pertanto in isolamento.
«Non vi nascondo che è una grande prova per me»: visibilmente commosso l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina don Angelo Panzetta che ha presieduto la cerimonia. «Sono un vescovo ma sono anche un essere umano e come tale l’evento mi ha scosso profondamente suscitando in me tanti interrogativi. Ho pregato e mi sono sorte tre parole». [Continua in basso]

L’omelia del vescovo

Tre parole che richiamano alla sofferenza che stanno vivendo i familiari della piccola, al senso di responsabilità e al dovere di imparare da questa immane tragedia, alla fede nella quale i genitori possono trovare conforto: «Dolore, quello che provano i parenti e i genitori. Responsabilità, penso che i genitori di Ginevra hanno diritto a risposte senza cercare capri espiatori. Ma abbiamo diritto alla verità, il diritto a sapere come sono andate le cose aiuterà a capire, a comprendere. Sarebbe ancora più grave se non imparassimo da questa tragedia. Avvertiamo il desiderio di una sanità migliore. Sono convinto che il grado di civiltà di una comunità si misura da come tratta i più deboli. È in gioco l’onore della nostra comunità. Si programmi un futuro di cure. La terza parola è fede. Questa tragedia può diventare motivo di crescita per tutti noi. Ginevra è nella luce di Dio. Quella spada nel cuore non è l’ultima parola. Ciò che è accaduto a Gesù di Nazareth è accaduto a Ginevra. È un fiore stupendo accanto a Gesù, tra le braccia del Signore per eternità.

Proprio ai genitori, non presenti ai funerali perché positivi al Covid, il vescovo ha rivolto il messaggio finale: «Siete giovani, avete tutta la vita davanti. Il più bel regalo che potete fare a Ginevra è quello di continuare a volervi bene e costruire il vostro progetto di vita».

Il dolore di un’intera comunità

«Abbiamo perso un’anima innocente. Non riusciamo a darci una spiegazione». Le parole del sindaco sono le parole di una comunità intera, Mesoraca, sconvolta e attonita per la morte di Ginevra Sorressa. «Non si può morire a due anni. Ma è accaduto e allora dobbiamo interrogarci tutti perché è accaduto questo specialmente chi ha in mano la sanità calabrese e nazionale e capire se ci sono state falle nel sistema sanitario» – afferma ancora il primo cittadino Annibale Parise. «Ognuno di noi deve sentirsi responsabile di quanto accaduto. Dobbiamo pretendere di più. Appena abbiamo un problema più serio di una banale appendicite, la prima cosa che pensiamo tutti è quella di prenotare un aereo per farci curare fuori. E questo è inaccettabile».

«Si è perso troppo tempo», dice lo zio della piccola ricostruendo gli ultimi drammatici giorni. Ginevra sarebbe stata portata al 118 di Campizzi giovedì pomeriggio, da qui l’ambulanza l’ha trasferita immediatamente a Crotone. Venerdì il trasferimento a Catanzaro e sabato il volo militare per Roma ma qui la stessa sera il suo cuore ha smesso di battere.

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