Rinascita Scott: la Cassazione ordina di rivedere la ricusazione di due giudici
Sarà necessaria una nuova pronuncia della Corte d’Appello di Catanzaro sulla ricusazione del boss Accorinti nei confronti dei magistrati Cavasino e Romano. I due togati avevano presentato richiesta di astensione dal maxiprocesso dopo aver emesso la sentenza contro il clan Soriano
La prima sezione penale Corte di Cassazione ha accolto il ricorso proposto dagli avvocati Francesco Sabatino e Daniela Garisto, difensori del boss Giuseppe Accorinti, imputato nel maxiprocesso Rinascita Scott che si sta celebrando nell’aula bunker di Lamezia Terme dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. I giudici della Suprema Corte hanno annullato l’ordinanza della Corte d’Appello di Catanzaro – disponendo un nuovo giudizio di rinvio – con la quale era stata respinta la dichiarazione di ricusazione dei giudici Brigida Cavasino (presidente del Collegio) e Gilda Romano (uno dei due giudici a latere). La difesa ha basato la richiesta sul presupposto che i due giudici già in precedenza hanno pronunciato la sentenza nel processo nato dalle operazioni Nemea e Rinascita Scott (riunite in un unico procedimento) nei confronti del clan Soriano di Filandari, delineando nelle motivazioni della sentenza la figura del boss di Zungri Giuseppe Accorinti ritenendolo a capo di un gruppo mafioso contrapposto ai Soriano.
Una sorta di anticipazione di giudizio nei confronti Accorinti che, non a caso, era stata segnalata dagli stessi giudici che avevano presentato richiesta di astensione dal maxiprocesso Rinascita Scott dopo il deposito delle motivazioni della sentenza Nemea contro il clan Soriano. Richiesta di astensione respinta dal presidente del Tribunale di Vibo Valentia e poi anche dalla Corte d’Appello di Catanzaro che avevano ritenuto i due giudici in condizioni di terzietà ed imparzialità nel celebrare il maxiprocesso Rinascita Scott. La decisione della Corte d’Appello di respingere la ricusazione presentata da Giuseppe Accorinti contro i due giudici è stata però ora annullata con rinvio dalla Cassazione. Sarà quindi necessaria una nuova pronuncia della Corte d’Appello sull’intera vicenda che potrebbe incidere in maniera significativa sulla prosecuzione del processo.
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