Usura ed estorsione: operazione della Dda nel Vibonese, sette gli indagati – Video
Arrestato il boss della ‘ndrangheta di Limbadi e Nicotera, Antonio Mancuso. I reati sono aggravati dalle modalità mafiose
È in corso un’operazione dei carabinieri della Compagnia di Tropea, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, diretta dal procuratore Nicola Gratteri, per l’esecuzione di un decreto di fermo a carico di due persone accusate in concorso tra di loro di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Fra le accuse, anche quella di usura. Fra gli arrestati, anche il boss dell’omonimo clan della ‘ndrangheta di Limbadi e Nicotera, Antonio Mancuso, 81 anni. L’altro arrestato è invece Alfonso Cicerone, 45 anni, di Nicotera, nipote di Antonio Mancuso. Altri cinque indagati nell’ambito della stessa inchiesta si trovano a piede libero.
I particolari dell’inchiesta verranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.00 al Comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia alla presenza del procuratore della Dda di Catanzaro Nicola Gratteri. Antonio Mancuso (foto a lato), già condannato in via definitiva nel processo “Dinasty” per associazione mafiosa con il ruolo di capo promotore e coordinatore dell’omonimo clan, è attualmente imputato nel processo “Black money” in corso dinanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro. In primo grado il Tribunale di Vibo Valentia l’ha condannato a 5 anni di reclusione a fronte dei 27 anni di carcere chiesti dalla pubblica accusa. LEGGI ANCHE: Estorsione e usura a Nicotera: ecco le accuse della Dda per tutti gli indagati