domenica,Dicembre 1 2024

Mare sporco a Briatico, la rabbia dei residenti: «Ci stanno togliendo tutto»

Da più di una settimana le acque risultano invase da schiume e micro-detriti. I cittadini esasperati chiedono di chiarire l’origine di questo inquinamento

Mare sporco a Briatico, la rabbia dei residenti: «Ci stanno togliendo tutto»

Da più di una settimana il mare a Briatico si presenta off limits. Sporco, con rifiuti che galleggiano in superficie, strisce di schiuma. Il malumore serpeggia tra residenti e villeggianti, impossibilitati, e non è un eufemismo, a godere delle acque lungo uno dei litorali più apprezzati a livello turistico nel Vibonese. Una situazione fuori ogni controllo che rischia di pregiudicare la stagione estiva, ormai entrata nel vivo. Sui social le lamentele non sono poche e, nella maggior parte dei casi, accompagnate da cospicuo materiale fotografico: «L’acqua è limpida, ma in superficie le correnti portano di tutto. La plastica sminuzzata non si conta più. Ieri pomeriggio nella zona adiacente al mulino della Rocchetta è stato impossibile fare il bagno per via di una schiuma diffusa e di micro detriti». A parlare, Giusy Staropoli Calafati, scrittrice ma anche cittadina di Briatico, nel denunciare il pessimo stato in cui versano le acque. Vanificato, in questo modo, il lavoro messo in campo dai residenti e dalle associazioni che continuano nell’attività di pulizia delle spiagge e delle aree maggiormente frequentate dai turisti: «Ieri si è pure cercato di ripulire l’acqua, ma inutilmente, la sporcizia e la schiuma – aggiunge – si rigeneravano come il sangue». L’acqua, seppur trasparente, porta con sé micro-rifiuti di ogni sorta. Una rabbia condivisa con buona parte dei briaticesi per i quali il mare è fonte di economia e sostentamento: «Ci stanno prendendo tutto. È ciò che di più bello abbiamo, non possiamo permettere che tutto questo accada. Tutti fuggono via da qui, se perderemo anche il mare ai nostri figli non lasceremo più neppure un motivo per ritornare», ribadisce la Staropoli Calafati chiedendo a istituzioni e enti preposti d’intervenire.

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