Capitolato rifiuti a Vibo, lo Slai Cobas boccia lo scorporo: «Produrrebbe nuovi disagi»
Il sindacato giudica positivamente l’intraprendenza dell’amministrazione comunale ma mette in guardia sui “pericoli” di una divisione tra il verde pubblico e la raccolta differenziata
Gli uffici tecnici del Comune di Vibo Valentia e l’assessore all’Ambiente stanno lavorando da giorni sul nuovo capitolato del settore, sulla base del quale verrà affidato il servizio dopo che la Dusty, col contratto in scadenza a dicembre, andrà via. Un capitolato diverso rispetto al precedente. La differenza sostanziale è lo scorporo del verde pubblico dalla raccolta differenziata. Lo Slai Cobas, che sull’argomento ha sempre le antenne alzate, pur non dubitando «sulla onestà delle intenzioni della Giunta», dubita invece sulle «soluzioni ipotizzate».
Secondo il sindacato il problema principale resta uno: «Le risorse umane che vengono messe in campo. Per fare un servizio di qualità ed efficiente – scrive Nazzareno Piperno – servono più braccia e più uomini oltre che più ore di lavoro. Dopo e solo dopo serve un’azienda che tali risorse sappia organizzare e ben utilizzare». Va da sé che per avere più risorse servono più soldi. «Stando coì le cose non crediamo, anzi siamo pienamente convinti che le soluzioni che si prospettano, ove confermate, da un lato non rappresentano la soluzione mentre dall’altro finirebbero con il penalizzare ulteriormente i lavoratori».
Per lo Slai Cobas lo scorporo porterebbe ad una frammentazione del servizio con queste conseguenze: «Invece di un’azienda con molti dipendenti, si avranno due aziende distinte con meno operai ciascuna. Cosa negativa perché se un’azienda che ha un certo numero di dipendenti riesce in qualche modo a far fronte a scoperture dovute ad assenze per malattie o ad altri imprevisti, un’azienda che ne ha pochi si troverà del tutto impreparata a far fronte ad esigenze improvvise e sopravvenute che riducano ulteriormente un organico già striminzito. Per non parlare poi del danno che il paventato scorporo produrrebbe a carico dei lavoratori che verranno impiegati nella manutenzione del verde, visto e considerato che tale servizio, separato dalla raccolta, determinerebbe la possibilità per l’azienda aggiudicataria di applicare non il Contratto Fise Assomabiente, ma il Contratto Multiservizi, che si applica certamente alle imprese che svolgono solo servizi di pulizia e quindi di manutenzione del verde separato dalla raccolta rifiuti. E tale normativa è oltremodo penalizzante per i lavoratori prevedendo una paga oraria più bassa rispetto a quella garantita dalle tabelle Fise. A ben vedere quindi sono tante le controindicazioni alla pur prospettata ipotesi di frammentazione del servizio che, ripetiamo, non crediamo sia la migliore soluzione possibile». E l’esperienza di Pizzo Calabro, dove si è seguita proprio questa strada, «è oltremodo illuminante».
In ogni caso il sindacato giudica positivamente i primi passi della nuova amministrazione, in attesa di un incontro ufficiale con la stessa.