Nicotera e Joppolo, ad un anno dall’alluvione restano le macerie
L’appello di Gian Maria Lebrino: «Le autorità avrebbero già dovuto avviare la ricostruzione. Inammissibile iniziare la stagione estiva con la distruzione intorno»
È trascorso un anno da quando una violenta alluvione mise in ginocchio Nicotera e Joppolo. Un anno in cui il ritorno alla normalità, per molti, è rimasto una mera speranza. I danni alle strutture pubbliche e private furono ingenti, alcune famiglie dovettero abbandonare le proprie abitazioni rese inagibili dalla violenza della natura.
Ma sul fronte della ricostruzione, ricorda oggi Gian Maria Lebrino, segretario provinciale e componente nazionale del Psi, «è stato fatto poco, davvero poco. Infatti, sono sotto gli occhi di tutti le distruzioni e le difficoltà che cittadini e visitatori devono patire. Alcune zone, come il lungo mare di Joppolo, non sono state nemmeno messe in sicurezza. Al danno e ai disagi – evidenzia il giovane politico nicoterese – si aggiunge pure la beffa: la stagione estiva è ormai iniziata ed è inammissibile dover vedere quelle zone ancora ridotte a macerie. Mi auspico e farò pressione affinché le autorità competenti prendano atto della tragica realtà e attuino progetti e finanziamenti per sistemare il tutto. Altresì è importante prevenire, a cominciare dal non far costruire laddove è pericoloso e far costantemente manutenzione. La sicurezza – conclude Lebrino – viene prima di tutto».
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