lunedì,Dicembre 2 2024

La Carovana antiracket a Vibo: «Offriamo aiuto per non finire stritolati dalla malavita»

Dopo Limbadi, tappa anche nella città capoluogo di provincia. All'incontro è intervenuto l'ex magistrato Gherardo Colombo: «Eliminare la criminalità non è possibile, ma si può ridimensionare»

La Carovana antiracket a Vibo: «Offriamo aiuto per non finire stritolati dalla malavita»
L'incontro nella scuola Agazzi a Vibo

Dopo le tappe ad Amantea e Limbadi arriva anche a Vibo Valentia la Carovana antiracket e antiusura della Fondazione “Interesse Uomo”, un evento organizzato in collaborazione con Unione europea delle cooperative-coordinamento Calabria e Basilicata dal titolo “In cammino per la libertà”.
L’iniziativa si è svolta presso la scuola “Agazzi” di Vibo Valentia (associata Ue.Cooperative) sia in presenza che su piattaforma digitale, con decine di cooperatori collegati in remoto da tutta Italia.
L’incontro è stato moderato da Stefano Giammaria, coordinatore di Ue.Coop Basilicata, e ha visto la partecipazione di Marcella Infusino, presidente di Ue.Coop Calabria; Rocco Pafundi, vice presidente Ue.Coop Basilicata e Domenico Primerano, vice sindaco di Vibo Valentia. [Continua in basso]

Nel suo intervento da remoto il presidente nazionale di Ue.Coop, Gherardo Colombo (ex giudice del pool Mani Pulite), si è soffermato in particolare sulle radici del fenomeno malavitoso. Richiamandosi alla sua esperienza di magistrato, il giudice Colombo ha sottolineato come la semplice repressione non sia sufficiente, da sola, ad arginare il potere mafioso. Bisogna , secondo la sua opinione, proporre un modello alternativo a quello delle organizzazioni mafiose, un modello che sia ispirato alla Costituzione e basato sull’uguaglianza, che ha nella cooperazione la sua espressione più significativa. Un principio che non può giustificare nessuna discriminazione, neanche per chi delinque. «Eliminare del tutto le devianze – ha affermato Colombo – è impossibile, ma almeno si può tentare di ridimensionarle».

L’intervento di don Marcello Cozzi, presidente della Fondazione “Interesse Uomo”, si è invece incentrato sul pericolo che, dopo la pandemia, il fenomeno dell’usura possa aumentare in maniera significativa, mettendo in evidenza come le offerte di credito da parte delle cosche sono spesso l’unica via che rimane a chi si trova in gravi difficoltà economiche a causa della crisi causata dal Covid, per cui diventa molto facile cadere nei tentacoli dell’usura. «Le fondazioni antiracket e antiusura (339 8860940 il numero fornito e a cui rivolgersi in Basilicata e Calabria per chiedere aiuto) – ha affermato don Cozzi – sono importanti punti di riferimento che, forti delle conoscenze acquisite su questo fenomeno, indicano quali modelli adottare per non lasciarsi strangolare dalla malavita».

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