La casa da incubo degli Andreacchi e le promesse tradite – Video
La famiglia di Serra San Bruno vive in una casa Aterp in condizioni di grave disagio, sotto un tetto marcio che rischia di crollare
«La procedura sarà d’urgenza, anche perché la situazione è urgente» spiegava a febbraio dello scorso anno il commissario regionale dell’Aterp Paolo Petrolo: «Qualche mese e si deve risolvere per forza la problematica condominiale». E invece di mesi ne sono passati 8 senza che nulla si sia mosso. E la famiglia Andreacchi dovrà passare un altro inverno in condizioni precarie. Sotto un tetto marcio che rischia di venire giù da un momento all’altro. [Continua in basso]
Dal soffitto si infiltra acqua piovana. E i secchi e gli stracci non bastano per raccoglierla. Siamo a Serra San Bruno, in via Giovanni Falcone, quinto piano. Questa è un alloggio Aterp assegnato sette anni fa alla famiglia di Pasquale Andreacchi, il «gigante bambino» che nell’ottobre del 2009 fu vittima di un brutale omicidio rimasto impunito.
Le immagini girate con il telefonino durante il nubifragio di ieri sono eloquenti. L’acqua si infiltra in ogni stanza. Chiede aiuto Salvatore Andreacchi. Si è rivolto all’Aterp, al tribunale, all’amministratore del condominio. Si è rivolto pure al sindaco Alfredo Barillari che potrebbe mettere a disposizione della famiglia un nuovo alloggio. Chiede un tetto sicuro sulla testa per vivere dignitosamente.