Sparatoria a Vibo, il Codacons sabato in piazza al fianco di Libera
Il responsabile provinciale Claudio Cricenti: «Riappropriamoci di un'immagine del territorio in cui si agisce per valorizzare quel che di buono c'è»
«Il Codacons aderisce all’iniziativa di Libera di domani in piazza XXIV Maggio ed invita tutti a sposare e far proprio il grido di giustizia: “Riprendiamoci le nostre piazze”». Lo rende noto il responsabile della provincia di Vibo Valentia Claudio Cricenti, il quale sottolinea che quanto accaduto qualche «giorno fa e soprattutto la facilità di diffusione sui social di immagini che fanno rabbrividire sono l’ennesima riprova della necessità che ogni cittadino dia un segno di “presenza” in un cammino, difficile e ricco di ostacoli, ma che deve portare ad una rinascita sociale prima ancora che culturale ed economica. Ed ecco che l’iniziativa di Libera – per come evidenziato dal coordinamento – “affonda le radici nella sottocultura della violenza, dell’omertà e della legge del più forte”. Ed ancora, condividiamo – specifica Cricenti – la paura che “fatti come questi possano passare in sordina, normalizzando ciò che normale non è, abituandoci a questo tipo di notizie di cronaca che finiscono inevitabilmente per alimentare un silente senso di rassegnazione”. Il sit-in di sabato, allora, deve diventare un momento di una rinascita». [Continua in basso]
Il Codacons si rivolge quindi a tutti i cittadini, alle scuole ed ai loro dirigenti, alla chiesa ed all’oratorio ed a tutte le associazioni ed ai centri di aggregazione: «Dobbiamo ritrovarci – auspica il responsabile -e per farlo dobbiamo tutti essere presenti sabato ed ogni giorno perché bisogna dare risposte concrete a chi, giornalmente, crede e lotta per vivere in questo territorio. Anche il Codacons – spiega Cricenti – vuole dare seguito alle parole forti e chiare del procuratore Falvo e del colonnello Capece e aderisce e fa proprio l’ appello rivolto da Libera “a tutto il territorio vibonese per ribadire, ancora una volta, da che parte stiamo e far sentire la nostra voce, una voce di libertà che sovrasti il rumore degli spari”. Riappropriamoci di un’immagine del territorio in cui si agisce per valorizzare quel che di buono c’è, per dare fiducia a chi crede e spera – conclude il responsabile – di poter vivere in un posto migliore, civile in cui i diritti ed i doveri vengono rispettati e fatti rispettare».
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