Infiltrazioni mafiose nella sanità, l’Asp di Vibo “osservata speciale”
Il segretario della Commissione parlamentare antimafia Wanda Ferro conferma l’attenzione dell’organismo parlamentare sulla «qualità dei servizi erogati e il funzionamento della “macchina” amministrativa»
«Il tema delle infiltrazioni della criminalità organizzata nella sanità sarà nell’agenda della Commissione parlamentare antimafia». Lo ha reso noto il segretario della Commissione, Wanda Ferro (Fratelli d’Italia), a margine di un dibattito all’Università di Catanzaro, rispondendo a una domanda dei giornalisti sul recente scioglimento del’Asp di Reggio Calabria deciso dal Consiglio dei ministri. «Affronteremo sicuramente il tema, perché – ha aggiunto Ferro – già nei 10 comitati sui 14 approvati dalla Commissione la scorsa settimana c’è proprio il Comitato che riguarda la sanità, che, si sa, è sempre allettante per la criminalità organizzata, considerando che la gran parte delle risorse stanziate nei bilanci regionali è destinata alla sanità. Quando la criminalità organizzata si infiltra, a pagarne le conseguenze sono ovviamente i cittadini in termini di servizi. Auspichiamo – ha osservato il segretario della Commissione parlamentare antimafia – che quanto già contenuto nella vecchia e famosa relazione del prefetto Basilone possa essere ripreso e rivisitato rispetto a tante altre aziende sanitarie. Non so se si tratta sempre di criminalità organizzata, perché saranno gli organismi specifici a verificarlo, ma credo che sarà necessario avere un occhio attento su tutte le aziende: per esempio, sull’azienda di Vibo Valentia ci sarebbe da fare una riflessione rispetto alla qualità dei servizi erogati, non dovuta ai bravissimi medici che lì operano ma probabilmente – ha concluso la Ferro – a quello che la macchina non riesce a garantire».
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