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‘Ndrangheta: richiesta di rinvio a giudizio per Tallini, fissata l’udienza preliminare

Il presidente del Consiglio regionale della Calabria accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. Chiesto il processo anche per altri 23 imputati

‘Ndrangheta: richiesta di rinvio a giudizio per Tallini, fissata l’udienza preliminare
Domenico Tallini

E’ stata fissata per il 29 ottobre prossimo dinanzi al gup distrettuale, Barbara Saccà, l’udienza preliminare per esaminare la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Dda di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta denominata “Farmabusiness”. Le richieste di rinvio a giudizio sono in totale 24 e fra queste c’è anche quella avanzata nei confronti di Domenico Tallini di Forza Italia, presidente del Consiglio regionale della Calabria.

Queste tutte le richieste di rinvio a giudizio (oltre a Tallini): Maurizio Sabato, 55 anni, di Catanzaro; Domenico Scozzafava, 40 anni, di Catanzaro; Lorenzo Iiritano, 62 anni, di Catanzaro; Giovanni Abramo, 45 anni, di Crotone, Tommaso Patrizio Aprile, 56 anni, di Catanzaro; Pasquale Barberio, 76 anni, di Isola Capo Rizzuto; Serafina Brugnano, 44 anni di Cutro; Santo Castagnino, 59 anni, Mesoraca; Giuseppe Ciampà, 43 anni, di Cutro; Pasquale De Sole, 77 anni, Roma; Paolo De Sole, 47 anni, Cesena; Donato Gallelli, 46 anni, Catanzaro; Domenico Grande Aracri, 56 anni, Cutro; Elisabetta Grande Aracri, 39 anni, residente a Cutro; Salvatore Grande Aracri, 35 anni, Cutro; Salvatore Grande Aracri, 42 anni, Brescello Gaetano Le Rose, 49 anni, Cutro; Gaetano Le Rose, 46 anni, di Sissa Trecasali; Giuseppina Mauro, 67 anni, Cutro; Pancrazio Opipari, 46 anni, di Sellia Marina; Salvatore Francesco Romano, 43 anni, Cutro; Raffaele Sisca, 49 anni, di Crotone; Domenico Villirillo, 54 anni, Crotone.

Le accuse mosse a Tallini

Domenico Tallini

L’inchiesta mira a far luce sul business dei farmaci della cosca Grande Aracri di Cutro e fra i reati a vario titolo contestati agli imputati ci sono: associazione di stampo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, detenzione illegale di armi, trasferimento fraudolento di valori, tentata estorsione, ricettazione,  violenza o minaccia a un pubblico ufficiale.

Domenico Tallini, 69 anni, di Catanzaro, esponente di spicco di Forza Italia in Calabria, secondo l’accusa avrebbe avuto contatti con il clan dei Grande Aracri di Cutro che gli avrebbe garantito il sostegno elettorale nelle elezioni regionali del 2014. L’inchiesta mira quindi a far luce su un’imponente attività di riciclaggio della cosca Grande Aracri grazie ad una rete di farmacie e Tallini sarebbe stato determinante per portare avanti i piani del clan.

Tallini è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso.

Secondo l’accusa, i rapporti di Domenico Tallini con la cosca Grande Aracri avrebbero riguardato la costituzione di una società, con base a Catanzaro, finalizzata alla distribuzione all’ingrosso di prodotti medicinali mediante una rete di punti vendita costituiti da farmacie e parafarmacie (20 in Calabria, due in Puglia e una in Emilia Romagna).
Tallini avrebbe fornito supporto alla cosca, specie nella fase di avvio del progetto ed il suo intervento, secondo gli inquirenti, sarebbe stato ricambiato anche con il sostegno della cosca alle elezioni regionali del novembre 2014. Il contributo del politico di Forza Italia sarebbe stato decisivo per favorire e accelerare l’iter burocratico iniziale al fine di ottenere le necessarie autorizzazioni per la costituzione della società per la distribuzione di medicinali.

Ad avviso della Dda, in qualità di assessore regionale fino al 2014, e successivamente quale consigliere regionale, Domenico Tallini avrebbe fornito un contributo concreto specifico e volontario per la conservazione e il rafforzamento della capacità operativa dell’associazione mafiosa dei Grande Aracri di Cutro. In cambio del sostegno elettorale è accusato di aver garantito ai referenti del sodalizio le condizioni per l’avvio e per l’esercizio dell’attività imprenditoriale della distribuzione all’ingrosso di prodotti farmaceutici. Sarebbe così intervenuto per accelerare l’iter burocratico per il rilascio delle necessarie autorizzazioni volte alla costituzione del Consorzio Farma Italia e della società Farmaeko che prevedeva la distribuzione di medicinali da banco sul territorio nazionale.

Avrebbe poi provveduto alla nomina del responsabile del relativo ambito nazionale sollecitando i soggetti preposti a rilasciare la necessaria documentazione amministrativa e le certificazioni, pur consapevole – secondo l’accusa – del reimpiego di capitali illeciti provenienti dal delitto associativo. In tale contesto avrebbe imposto l’assuzione del figlio, Giuseppe Tallini, in qualità di consigliere, in maniera tale da contribuire all’evoluzione dell’attività imprenditoriale del consorzio fornendo il supporto nel procacciamento delle farmacie da consorziare.
Quale assessore regionale avrebbe infine favorito il rilascio delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento delle attività del consorzio Farmaitalia riconducibile alla cosca Grande Aracri di Cutro.

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