venerdì,Dicembre 27 2024

Via Olivarella nel degrado, il Meetup al Comune di Vibo: «Si realizzi un affaccio»

Per gli attivisti vibonesi si tratta di una «magnifica passeggiata ridotta a luogo banale, con un angusto marciapiede e senza un luogo da dove ammirare il panorama»

Via Olivarella nel degrado, il Meetup al Comune di Vibo: «Si realizzi un affaccio»

«Vibo Valentia sorge in una posizione magnifica, da cui si gode di uno splendido panorama in diversi luoghi. Tuttavia, se questi affacci, nei secoli passati erano ornati da viali alberati, ammirati da viaggiatori stranieri, oggi nessuna cura per la bellezza della natura sembra sia stata riposta, quanti scempi edilizi, brutture inconcepibili, e abusi, ha dovuto subire l’ubertoso suolo vibonese!». E’ quanto afferma in una nota il Meetup “Vibonesi in movimento – Amici di Beppe Grillo” richiamando l’attenzione sulla mancata valorizzazione delle bellezze paesaggistiche di cui gode il territorio vibonese. «Eppure – spiega il Meetup -, ancora, questa meraviglia esiste e basterebbe poco per goderne a pieno, con qualche piccolo intervento urbanistico che non richiederebbe un grosso investimento economico. Se anche non vi fossero le disponibilità oggi, non ci sarebbe nulla di male a programmarne la realizzazione in attesa di finanziamenti». Si cita in particolare «quella strada, che dalla curva di viale Affaccio conduce fino alla provinciale per Triparni, prende il nome di via Olivarella, da lì si può apprezzare una magnifica visuale che arriva anche oltre il Golfo di Sant’Eufemia e lo Stromboli. Ci chiediamo, per quale motivo, questa magnifica passeggiata sia ridotta a un luogo banale, con un angusto marciapiede, senza un vero affaccio ove poter ammirare il panorama. Queste bellezze devono essere valorizzate, il Comune dovrebbe programmare la realizzazione di un affaccio, creare un viale alberato, una pista ciclabile. Un altro luogo dimenticato, ove la solita gente incivile, getta l’immondizia, è in una via, poco distante dall’oratorio salesiano, che guarda caso, prende il nome di “Giacomo Leopardi”. Basterebbe una staccionata, quattro panchine, qualche arredo anche di tipo artistico per poter dare dignità a questo luogo, già di per sé bellissimo ma che deve poter essere vissuto da chi ci abita». 

 

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