mercoledì,Novembre 27 2024

Narcotraffico internazionale: inchiesta “Pigna d’oro”, vibonesi condannati in Cassazione

Sentenza definitiva per l’organizzazione diretta e promossa dal broker della cocaina Francesco Ventrici di San Calogero

Narcotraffico internazionale: inchiesta “Pigna d’oro”, vibonesi condannati in Cassazione

Sette condanne per un totale complessivo di 63 anni di reclusione. Questo il verdetto della sesta sezione penale della Cassazione nei confronti dell’organizzazione di narcotrafficanti diretta da Francesco Ventrici (in foto in basso), 47 anni, di San Calogero, uno dei massimi broker internazionali di sostanze stupefacenti ed in particolare di cocaina. Il processo di primo e secondo grado si è svolto a Bologna. L’organizzazione era stata smantellata a marzo del 2016, quando la Squadra mobile di Bologna, coordinata dai pm della Dda Francesco Caleca e Roberto Ceroni, al termine dell’operazione denominata “Pigna d’oro”, aveva eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per dieci indagati.                                                           Le condanne: Francesco Ventrici 16 anni di reclusione; Francesco D’Ascoli, di 47 anni, di Vibo Marina è stato condannato a 10 anni di reclusione; 9 anni è invece la condanna per il vibonese Vincenzo Greco, 43 anni, presunto braccio-destro di Franco Ventrici nel traffico di stupefacenti; 5 anni, 9 mesi e 10 giorni la condanna per Lorenzo Idà, 36 anni, di Gerocarne; 8 anni per Enzo Messina, 52 anni, di San Pietro Casale (Bo), e Nicola Bonessi, 43 anni, di Melissa; 6 anni, 5 mesi e dieci giorni per Domenico Caputo, 45 anni, di Cernusco sul Naviglio.            Le accuse. Il gruppo aveva una base, un casale di campagna a Sala Bolognese di proprietà di Nicola Bonessi. Lì veniva nascosto lo stupefacente e sarebbero avvenuti gli incontri fra Ventrici e gli altri sodali. Lorenzo Idà si sarebbe occupato dei ‘rapporti esterni’ all’associazione, mentre il costruttore edile Enzo Messina e il geometra Caputo, che lavorava con il costruttore nel Bolognese, secondo gli inquirenti sarebbero stati gli ‘addetti alla rivendita’ della droga. Nel corso del blitz nel casolare di Sala Bolognese il 17 dicembre 2015 la polizia aveva trovato il deposito per lo stupefacente: una botola interrata sotto il fienile contenente quasi 40 chili di marijuana e due chili di cocaina.      Le motivazioni della sentenza della Cassazione sottolineano il “carisma” riconosciuto dagli associati a Francesco Ventrici, personaggio “ritenuto direttore e promotore del gruppo una caratura criminale nota al nucleo vibonese degli accoliti”. Centrale è stato ritenuto anche il ruolo di Vincenzo Greco “nella prosecuzione dell’organizzazione avviata da Ventrici in prossimità del programmato allontanamento di questi dall’Italia”.                                                                   Francesco Ventrici, alias “Il Gordo” o il “boss della Sbarrera”, già socio del broker della cocaina Vincenzo Barbieri (ucciso a San Calogero nel marzo 2011), già condannato in via definitiva al termine della storica operazione “Decollo” (2004) della Dda di Catanzaro contro il narcotraffico internazionale di cocaina, si era trasferito a pena scontata nel Bolognese. E proprio a Bologna è stato condannato per intestazione fittizia di beni nel procedimento nato dall’operazione “Golden Jail”, mentre nel 2014 ha subito la confisca di un patrimonio di un milione e 300 mila euro frutto del narcotraffico internazionale. Francesco Ventrici viene ritenuto dagli inquirenti come uno dei massimi importatori in Europa di cocaina dal Sud America. E’ stato poi condannato in primo grado a 26 anni di reclusione nell’operazione “Due Torri connection” per aver tentato di importare in Italia 1.500 chili di cocaina con un aereo che doveva partire dell’Ecuador per raggiungere l’Emilia Romagna via Lubiana. Da ultimo, Francesco Ventrici il 24 luglio scorso è stato condannato a Catanzaro (con rito abbreviato) a 20 anni di reclusione nell’ambito dell’operazione antidroga denominata “Stammer” coordinata dalla Dda di Catanzaro.   LEGGI ANCHE: Nessun sequestro per i beni del broker della cocaina Franco Ventrici

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