Cosa fare davanti a un branco di cani aggressivi: parla l’esperto – Video
La tragica morte della ventenne Simona Cavallaro a Satriano ha scosso tutti. L'addestratore cinofilo Giovanni Dipietra spiega quali comportamenti adottare in caso di aggressione
Ha suscitato grande impressione la terribile morte della ventenne Simona Cavallaro, sbranata da un branco di cani nella pineta di Satriano, nel Catanzarese. Una tragedia che mette sotto la lente di ingrandimento la piaga del randagismo e quella degli animali abbandonati o lasciati incustoditi dai proprietari. Per la morte della giovane di Soverato c’è un indagato per omicidio colposo, è Pietro Russomanno, il pastore proprietario del gregge alla cui protezione era posto il branco di cani, circa 15 da quanto si apprende.
Ma le aggressioni da parte di branchi di cani ai danni dell’uomo risultano essere frequenti e nella maggior parte dei casi sono dovuti al fatto che gli stessi animali siano spesso impauriti e affamati e, sentendosi minacciati, reagiscono in modo aggressivo per un loro istinto di protezione. Un cane non attacca mai senza un preciso motivo e, generalmente, quando lo fa vuole proteggere il suo territorio. Nelle scorse ore abbiamo ascoltato un esperto, l’addestratore cinofilo Giovanni Dipietra, che ci ha spiegato le regole base per affrontare un eventuale attacco da parte di un cane o di un branco di cani. Cosa fare nel caso di aggressione e quali sono i comportamenti base da memorizzare. [Continua in basso]
Le parole dell’esperto
«Nel caso specifico di un’aggressione da branco – spiega Dipetra -, fondamentalmente lo stesso è consolidato. Questi animali generalmente vivono nel loro habitat, si conoscono, hanno stabilito delle gerarchie e lavorano alla difesa di loro stessi e dell’ambiente in cui vivono. Nel momento in cui entriamo a contatto con un branco, dobbiamo capire che equivale ad entrare in una casa senza però bussare alla porta».
L’istinto del cane
«Fondamentalmente il cane vive d’istinto, non ha una comunicazione verbale ma è in grado di leggere il nostro corpo in base ai nostri movimenti e può prendere questi movimenti come vere e proprie minacce. Nel caso dell’aggressione alla povera Simona ad aggredire sono stati cani da pastore che difendono molto la proprietà e se si sentono minacciati, nella minaccia possono reagire». [Continua in basso]
I comportamenti da evitare
L’addestratore spiega anche quali sono i comportamenti da evitare: «La reazione dell’animale può avvenire attraverso dei segnali comunicativi, come lo stesso abbaiare o ringhiare. In questi casi bisogna cercare di mantenere la calma rimanendo il più possibile fermi e non fuggire. La corsa e il movimento “accendono” l’istinto di protezione del cane, che non farà altro che lanciarsi all’inseguimento cercando di spegnere il comportamento di quella che lui identifica in quel momento come preda».