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Infiltrazioni mafiose al Comune di Pizzo, i motivi alla base della proroga del commissariamento

Ecco la relazione del ministro dell’Interno inviata al Presidente della Repubblica. Numerose le criticità riscontrate e le iniziative avviate per il ripristino della legalità

Infiltrazioni mafiose al Comune di Pizzo, i motivi alla base della proroga del commissariamento
Il Viminale, sede del ministero dell'Interno
Il Ministero degli Interni

Non rientra fra i Comuni che torneranno al voto ad ottobre in quanto il mese scorso il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha deliberato la proroga, per sei mesi, della durata dello scioglimento del Consiglio comunale di Pizzo, “non essendo ancora esaurita l’azione di recupero e risanamento delle istituzioni locali dai condizionamenti da parte della criminalità organizzata”.

Il consiglio comunale di Pizzo è stato sciolto per infiltrazioni mafiose con decreto del Presidente della Repubblica  del  28  febbraio  2020 dopo il coinvolgimento dell’allora sindaco Gianluca Callipo nell’operazione Rinascita-Scott del dicembre 2019 unitamente ad alcuni dipendenti dell’ente. Il Vibonese.it è in grado di svelare i motivi alla base della proroga del commissariamento per ulteriori sei mesi attraverso la relazione inviata dal ministro dell’Interno al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. [Continua in basso]

La Prefettura di Vibo

A far ritenere non conclusa “l’avviata  azione  di  riorganizzazione  e ripristino  della  legalità” al Comune di Pizzo – e quindi a rendere necessaria la proroga della gestione commissariale – è in particolare una relazione inviata dalla Prefettura di Vibo Valentia al ministro dell’Interno. Le motivazioni addotte a sostegno della richiesta di proroga sono state poi condivise in una riunione del comitato provinciale per  l’ordine e la sicurezza pubblica, integrato con la partecipazione   del procuratore della Repubblica di Vibo Valentia e di un rappresentante della Dda di Catanzaro.

“L’organo di gestione straordinaria ha  perseguito,  sin  dal  suo insediamento, l’obiettivo di ripristinare  la  legalità  all’interno dell’ente pur operando in un contesto gestionale connotato dalla generale  disapplicazione – si legge nella relazione – dei principi   di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa. Le iniziative promosse dalla commissione sono state improntate alla massima discontinuità rispetto al passato, al fine di dare inequivocabili segnali della forte presenza dello Stato e per interrompere le diverse forme di ingerenza riscontrate nell’attività del Comune, con il prioritario obiettivo di ripristinare il rapporto fiduciario tra la collettività locale e le istituzioni. L’organo  commissariale, riscontrato un diffuso   disordine amministrativo ed una carenza delle figure apicali indispensabili per il corretto espletamento delle competenze  gestionali dell’ente, ha disposto una generale riorganizzazione degli uffici e dei servizi comunali, avvalendosi anche dell’ausilio di unità di personale in posizione di sovraordinazione ex art. 145 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, posto a presidio dei settori più nevralgici dell’ente quali l’area tecnica e l’area amministrativa. [Continua in basso]

Il riassetto  organizzativo dell’ente ha comportato anche la sostituzione del segretario comunale ed ha reso necessaria l’adozione di atti regolamentari di cui l’ente era privo e  l’adeguamento alle normative vigenti di quelli in essere, a  garanzia del corretto funzionamento degli uffici comunali. L’azione amministrativa – si legge ancora nella relazione – è   stata improntata al rispetto del codice degli appalti e, in linea generale, delle disposizioni vigenti avendo cura di implementare   l’informatizzazione degli uffici comunali.

Lavori pubblici

Il rinnovato molo di Pizzapundi

Il settore sul quale l’organo di gestione straordinaria, sin dal suo insediamento, ha rivolto particolare attenzione è quello dei lavori pubblici. In tale ambito è stato predisposto il piano di priorità degli interventi sulla base del quale, avvalendosi di fondi gestiti dal Ministero dell’Interno in favore degli enti sciolti per infiltrazione mafiosa e di quelli dissestati, sono stati avviati lavori di manutenzione straordinaria delle reti idriche e fognarie, di un palazzo di proprietà comunale e del comando di polizia municipale; inoltre, al fine di superare pregresse  criticità che ne avevano impedito la realizzazione, è stata disposta una nuova programmazione di alcuni interventi tra i quali quelli  per il completamento del centro di raccolta differenziata dei rifiuti, la funzionalizzazione dell’impianto di depurazione  comunale, la riqualificazione del cimitero comunale,  il  miglioramento della rete di illuminazione pubblica del centro storico, la realizzazione di un pozzo a servizio del serbatoio di  accumulo della rete idrica, oltre a lavori concernenti l’edilizia scolastica e la messa in sicurezza di alcune strade comunali. Sono in corso di completamento anche le procedure di affidamento ad evidenza pubblica per lavori urgenti relativi alla chiesa di Piedigrotta e al molo «Pizzapundi», opere danneggiate dalle mareggiate  invernali”. Nell’ambito del settore tecnico, sono state poi diramate direttive agli uffici e avviate verifiche sulle concessioni demaniali e, in generale, per il contrasto all’abusivismo. “Gli interventi necessitano di essere portati a compimento dalla stessa commissione straordinaria, in considerazione – si spiega nella relazione – del fatto che i lavori programmati o in fase di esecuzione riguardano settori di attività sui quali notoriamente gravitano gli interessi della criminalità organizzata”. [Continua in basso]

Gli altri interventi

Avviata inoltre la ricognizione del patrimonio comunale attesa la mancanza di un inventario generale esaustivo ed aggiornato. Da tali  accertamenti è stato possibile rilevare situazioni edilizie rimaste incompiute, tra le quali il programma di recupero urbano (PRU) avviato nel 2004 e per il quale la Regione Calabria ha chiesto la rendicontazione pena la revoca di un finanziamento pari a circa cinque milioni di euro.

Nel settore economico-finanziario, l’organo straordinario ha attivato, in collaborazione con il revisore dei conti, una serie di misure volte a razionalizzare le spese per beni e servizi ed a recuperare i canoni per l’utilizzo dei beni comunali, al fine di  una corretta e regolare applicazione delle norme sulla contabilità   pubblica, nonchè a limitare il contenzioso amministrativo-tributario. Si è cercato, quindi, di ridurre la “consistente area di evasione dei tributi comunali che per i ruoli del consumo idrico e dei rifiuti  raggiunge a Pizzo la quota del 50% dei contribuenti. A tal fine è stata avviata una gara ad evidenza  pubblica per esternalizzare il servizio di accertamento, di riscossione ordinaria e coattiva dei tributi comunali e di altre entrate. “Le descritte iniziative, una volta perfezionate, consentiranno al Comune di Pizzo di proseguire il percorso di risanamento finanziario conseguente al pregresso dissesto deliberato nell’anno 2017.

Iniziative nel sociale

Significative iniziative sono state avviate anche in ambito sociale, in particolare sono stati adottati i decreti di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, finalizzati alla consegna degli alloggi prevista subito dopo la definizione di un contenzioso pendente tra la ditta costruttrice e l’azienda territoriale edilizia residenziale pubblica della  Calabria (Aterp). E’ inoltre stata disposta la stabilizzazione di 41 ex lavoratori socialmente utili. Al fine, quindi, di “scongiurare condizionamenti o forme di ostruzionismo e perseguire una  maggiore qualità ed efficacia dell’azione  amministrativa,  essendo ancora concreto  il rischio di illecite interferenze della criminalità organizzata” si è deciso di prorogare la gestione commissariale per ulteriori sei mesi.  

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