Vibo Valentia, oltraggio alla storia: Palazzo Romei cade a pezzi e nessuno interviene
Nel 2005 l’edificio nobiliare è stato ceduto alla Provincia che non ha fatto nulla. Adesso l’immobile è divorato dal tempo e dall’incuria
Accade che un antico palazzo dia segni di cedimento e nessuno intervenga in modo concreto. Succede in pieno centro storico a Vibo Valentia: l’edificio in questione è lo storico Palazzo Romei di via Francesco Cordopatri. Oltre un mese fa una porzione consistente del muro che protegge la parte esterna dell’immobile è crollata, si è praticamente sbriciolata e i massi hanno invaso parte della strada. Un primo sopralluogo – evidentemente eseguito dopo la segnalazione agli uffici competenti – da parte dell’amministrazione comunale c’è stato: ma soltanto per sistemare quattro transenne, giusto per delimitare la zona e segnalare il pericolo a passanti e automobilisti in transito visto che la via naturalmente è comunale, e problema dunque risolto. Da allora in poi, per come riferito anche dai cittadini residenti, nessun altro intervento è stato fatto. Nessun tecnico si è fatto vivo per verificare la quantità e la pericolosità del danno, ma soprattutto per stabilire perché una parte di muro sia venuta giù. [Continua in basso]
Questa volta, tuttavia, l’amministrazione comunale del capoluogo non ha responsabilità diretta poiché non ha competenza sull’immobile. Sì, perché nel 2005 il Palazzo nobiliare è stato ceduto dalla famiglia Romei alla Provincia di Vibo Valentia, che ha anche avviato inizialmente dei lavori per poter collocare all’interno dell’edificio la sede dell’Archivio di Stato provinciale, ma poi gli interventi si sono fermati e non sono più ripresi. E tutto è naufragato nel mare calmo delle incompiute. Con il risultato che il Palazzo di via Cordopatri adesso sta letteralmente cadendo a pezzi, come accaduto appunto qualche settimana addietro. L’immobile, inoltre, è letteralmente ricoperto da una fittissima vegetazione che va ad appesantire l’intero edificio. E pensare che addirittura nel 2018, il Movimento 5 Stelle aveva denunciato lo stato di totale abbandono nel quale versava il Palazzo. Ecco cosa era stato denunciato all’epoca: «Rimaniamo vigili sul centro storico di Vibo Valentia, dove abbiamo constatato che Palazzo Romei, importante edificio storico, cade in frantumi, coperto da una lussureggiante vegetazione. Da qui le infiltrazioni penetrano all’interno dell’edificio e danneggiano soffitti e pareti del palazzo. Il giardino è un insieme di edere, rovi e alberi non potati che assalta il palazzo su tre lati. La struttura, unica nel panorama calabrese, per la sua architettura, rischia di essere perduta per sempre. Anche lo stemma nobiliare, dipinto sulla volta all’entrata del palazzo si sta sgretolando».
Questa Provincia «lascia abbandonati a se stessi i migliori pezzi di storia di cui disponiamo non pensando di conseguenza allo sviluppo economico che la cultura storica porterebbe. Nessuna parola viene spesa per la tutela e la conservazione del patrimonio culturale. Evitare invece che un bene così prezioso, vada irrimediabilmente danneggiato, è una necessità», le parole conclusive del Movimento. Da allora in poi comunque niente è cambiato. I lavori per trasferire la sede dell’Archivio di Stato provinciale non sono mai ripresi. Nessun intervento, inoltre, di messa insicurezza è stato fatto, nessun progetto – da quanto sappiamo – è stato mai presentato da parte degli uffici dell’amministrazione provinciale ad alcun ente al fine di ottenere fondi utili a permettere l’avvio dei necessari interventi di riqualificazione dell’antico edificio del centro storico. [Continua in basso]
Il grande ingresso di Palazzo Romei oggi è tristemente chiuso con due enormi tavole di compensato che fanno da portone, alcune finestre sono sbarrate con delle catene, altre invece sono completamente rotte e ormai anche senza vetri. Ovviamente il passare del tempo incide in modo tremendo sulla stabilità del Palazzo che – come detto – sembra cedere e cadere a pezzi. Tutto ciò non può che rappresentare un autentico oltraggio alla storia di questa città ed a quella della stessa famiglia Romei che ha ceduto il proprio Palazzo nobiliare alla Provincia sperando che la comunità potesse prima o poi beneficiarne in qualche modo. Non è andata così, non sta andando in questo modo. L’immobile è abbandonato all’indifferenza di chi amministra questo territorio e rischia di diventare l’ennesimo, mortificante, monumento all’incuria.
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