Mileto, continua il mistero sulla scomparsa della Vergine con il Bambino
Ad oltre trent’anni dal furto, nessuna traccia della trecentesca preziosa scultura marmorea attribuita al Maestro di Mileto, trafugata a metà degli anni ottanta nell’Episcopio durante i lavori di ristrutturazione
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Rimane avvolta nel buio più fitto la vicenda del trafugamento della Vergine con il Bambino, scultura del 1.300 attribuita ad un anonimo artista conosciuto come il “Maestro di Mileto” e ritenuta facente parte di un gruppo di opere marmoree poste sul portale dell’antica chiesa cattedrale, nel sito che sino al 1783 ha ospitato la città elevata nell’XI secolo da Ruggero I d’Altavilla a capitale della propria contea normanna. Un vero e proprio mistero, che non ha trovato soluzione di sorta, nonostante siano trascorsi oltre trent’anni da quando il prezioso manufatto, posto nell’ottocentesco Episcopio della nuova Mileto – all’epoca (1985-1987) oggetto di un sostanzioso intervento di ristrutturazione – scomparve letteralmente nel nulla. Inutili le denunce di associazioni come l’accademia milesia, a niente è valso il fatto che la preziosa opera sacra, sulla cui base ai piedi della Madonna figura la scritta “Ave Maria Gra [tiarum]”, risultasse regolarmente inventariata dalla Soprintendenza e che, dagli anni novanta, sulla scomparsa indaghi il Nucleo dei carabinieri per la tutela del patrimonio del Ministero per i beni e le attività culturali. Come mesto ricordo del furto perpetrato ai danni della comunità rimangono oggi le foto d’archivio, rigorosamente in bianco e nero e ormai ingiallite del lento trascorrere del tempo e delle stagioni. Resta il rammarico per l’ennesimo capolavoro marmoreo proveniente dalla vecchia capitale normanna, scippato alle vecchie e nuove generazioni senza che nessun colpevole sia stato sinora trovato.