Investimenti mafiosi a Parghelia, indagini pure sui magistrati
La Dda di Catanzaro ha depositato nel processo con rito abbreviato dell’operazione Imponimento la comunicazione di una propria inchiesta in relazione ad una specifica imputazione
Nuova indagine su magistrati del distretto di Catanzaro. Agli atti del processo con rito abbreviato nato dall’operazione antimafia “Imponimento” contro il clan Anello di Filadelfia, i pm della Dda di Catanzaro hanno infatti allegato una comunicazione proveniente dalla Procura di Salerno relativa ad un’indagine con punti di collegamento con un capo d’imputazione contestato proprio in Imponimento. Si fa in particolare riferimento alla contestazione di intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa, ovvero l’agevolazione del clan Anello di Filadelfia. Un reato contestato con l’operazione “Imponimento” all’ex consigliere provinciale di Vibo Valentia Domenico Fraone, 50 anni, di Parghelia (commercialista), al geometra Pasquale Scordo, 78 anni, ex consigliere comunale di Tropea, ed all’ex vicesindaco del Comune di Parghelia Francesco Crigna (cl. ’70). In concorso con il boss Rocco Anello (60 anni), Giovanni Anello (32 anni, all’epoca assessore ai Lavori pubblici nel Comune di Polia), Patricia Ciliberto (45 anni, di Maida) e Giovanni Giardino (49 anni, di Maida) sono tutti accusati di aver attribuito fittiziamente a Patricia Ciliberto la titolarità di un immobile sito a Parghelia all’interno di un villaggio turistico, ritenuto di fatto nella titolarità del boss Rocco Anello. Il reato si sarebbe consumato il 13 settembre 2017 con Rocco Anello, Giovanni Anello e Domenico Fraone che si sarebbero attivati per predisporre tutti gli atti e i documenti da consegnare al notaio. Domenico Fraone avrebbe quindi venduto in modo fittizio a Patricia Ciliberto la titolarità dell’immobile “nella piena consapevolezza – secondo l’accusa – che il reale acquirente fosse Rocco Anello”.
Giovanni Giardino, coniuge di Patricia Ciliberto, avrebbe poi intermediato con Rocco Anello e Giovanni Anello per formalizzare la fittizia intestazione del bene immobile in capo alla consorte, mentre Giovanni Anello e Domenico Fraone si sarebbero adoperati, “come da incarico ricevuto da Rocco Anello”, a risolvere le problematiche di condono edilizio al fine di poter pervenire alla stipula degli atti di transazione. Pasquale Scordo, invece, geometra incaricato da Rocco Anello, secondo l’accusa si sarebbe adoperato pure lui per la risoluzione delle problematiche relative alla domanda di condono edilizio presentata al Comune di Parghelia, risolvendo le problematiche di natura catastale. Francesco Crigna, “ex vicesindaco di Parghelia” con Rocco Anello e Giovanni Anello si sarebbe adoperato – secondo l’accusa – a predisporre atti falsi necessari per il rogito. Il reato è aggravato dalle finalità mafiose. [Continua in basso]
La Procura di Salerno
Il fatto che la Procura di Salerno abbia trasmesso una comunicazione alla Dda di Catanzaro in ordine all’apertura di una propria indagine lascia intravedere che nella vicenda si registra il coinvolgimento anche di uno o più magistrati del distretto giudiziario di Catanzaro. Una vicenda, dunque, che potrebbe registrare a breve nuovi e clamorosi sviluppi.
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