Violazione della sorveglianza, assolto a Vibo componente della “famiglia” Pardea
In un separato procedimento risponde invece per il reato di lesioni. E’stato già condannato in via definitiva per associazione mafiosa
Assolto dal Tribunale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Marina Russo, il 32enne Francesco Antonio Pardea, arrestato ad aprile dello scorso anno a seguito di un controllo dei carabinieri intervenuti in occasione di una rissa tra diversi soggetti. Pardea era stato tratto in arresto poiché, pur sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, era stato trovato in compagnia di soggetti pregiudicati. Il pm aveva chiesto per Pardea la condanna ad un anno di reclusione. Mancando però la rivalutazione e l’attualità della sua pericolosità sociale dopo precedenti scarcerazioni, Pardea (difeso dagli avvocati Francesco Sabatino ed Edda Pugliese) è stato assolto. Per il reato di lesioni si procede invece con un altro procedimento. Francesco Antonio Pardea, proveniente dalla famiglia c.d. dei “Ranisi” (egemoni nella città di Vibo sino alle fine degli anni ’70 quando prese il sopravvento la “famiglia” dei Lo Bianco) è un volto noto agli inquirenti ed alle cronache. E’ stato infatti coinvolto e condannato in via definitiva per associazione mafiosa al termine dell’operazione “The Goodfellas” scattata il 30 maggio 2010. E’ stato ritenuto partecipe all’associazione mafiosa dei Lo Bianco, con contatti diretti con il defunto boss Carmelo Lo Bianco, alias “Piccinni”, nonchè particolarmente legato ad Andrea Mantella, attuale collaboratore di giustizia. LEGGI ANCHE: ‘Ndrangheta: Andrea Mantella e gli omicidi a Vibo affidati ai lametini
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