Artisti di strada cacciati da Tropea, contropreplica del musicista al sindaco Macrì
«Non è giustificabile il comportamento della polizia municipale, che ci ha trattato come dei criminali. Offensivi i toni e le espressioni usate dal primo cittadino»
Non accennano a placarsi le polemiche innescate dall’episodio accaduto a Tropea alcune sere fa, che ha visto come protagonisti due giovani musicisti di strada, Lorenzo e Cristina, multati e allontanati dalla città dopo aver suonato in una zona centrale. E mentre i due artisti di strada hanno portato a termine il loro tour esibendosi nelle principali località turistiche del sud Italia, molti sono i commenti e le prese di posizione che si registrano sull’episodio e che in massima parte stigmatizzano il comportamento tenuto nei confronti dei due ragazzi. Dopo la replica del sindaco Giovanni Macrì, che ha puntualizzato alcuni aspetti della vicenda, arriva ora la controreplica di Lorenzo alle affermazioni del primo cittadino della cittadina tirrenica. [Continua in basso]
«Non è giustificabile il comportamento della polizia municipale, che ci ha trattato come dei criminali, né i toni offensivi usati dal sindaco nei nostri confronti il quale, oltre a definirci “sedicenti artisti di strada”, ci ha paragonato ad ambulanti abusivi, venditori di merce contraffatta, molestatori, giocolieri e ciarlatani», dice Lorenzo che aggiunge: «Nessuna autorità ci aveva avvertito il giorno precedente, a meno che non si consideri autorità il commerciante, l’unico infastidito dalla nostra musica. Il volume, poi, non era assolutamente alto e il nostro era “l’assembramento” minore che c’era a Tropea quella sera».
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