Rinascita Scott, Bartolomeo Arena: «Pardea voleva uccidere un leone ai titolari del circo»
Il collaboratore di giustizia ed i mancati biglietti gratis per assistere agli spettacoli a Vibo. Il dispetto ad Orazio Lo Bianco ed ai Pugliese e l’intervento di “U Rozzu”
Anche gli animali del circo nel “mirino” dei criminali a Vibo Valentia. Motivo? Il mancato ottenimento dei biglietti gratis per gli spettacoli ed a rimetterci la vita doveva essere un leone. C’è anche questo nei racconti di Bartolomeo Arena che ieri ha continuato la sua deposizione nel maxiprocesso Rinascita Scott dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. Rispondendo alle domande del pm Antonio De Bernardo, il collaboratore ha spiegato che il suo gruppo criminale intendeva in tal modo punire la ‘ndrina dei Pugliese, detti Cassarola, ed in particolare quello che ha indicato come un componente della stessa ‘ndrina: Orazio Lo Bianco. «Quando a Vibo Valentia arrivavano il circo o le giostre era Domenico Tomanino, detto U Lupu, cognato di Salvatore Morelli, a chiedere i biglietti gratis per il nostro gruppo. Tomaino era attivo nel settore dell’usura, ma ricordo che si occupava pure dei biglietti gratis per circo e giostre. Nel 2016 Francesco Antonio Pardea – ha dichiarato Bartolomeo Arena – voleva sparare agli animali del circo ed in particolare gli voleva uccidere un leone. Lo incontrai per caso mentre avevo portato mio figlio a vedere gli animali e lui mi disse che stava facendo un giro per vedere come fare per uccidere un leone. Io chiesi il motivo della cosa che mi sorprese molto e lui mi rispose che bisognava dare una lezione ai titolari del circo che avevano dato i biglietti gratis per gli spettacoli solo ad Orazio Lo Bianco. [Continua in basso]
Una cosa insopportabile per Francesco Antonio Pardea che, uccidendo il leone, voleva dimostrare che Orazio Lo Bianco non era in grado di garantire nessuno protezione a quelli del circo. Orazio Lo Bianco aveva infatti garantito ai titolari del circo, in cambio dei biglietti gratis, che non avrebbero avuto alcun problema a Vibo Valentia perché garantiva tutto lui ed aveva lasciato a quelli del circo anche il suo numero di telefono dicendo loro che potevano chiamarlo per qualunque problema». Bartolomeo Arena, quindi, si sarebbe opposto all’uccisione degli animali facendo prevalere la sua natura «animalista», suggerendo però a Pardea di colpire gli operai del circo sparando alle gambe. «Francesco Antonio Pardea aveva però già dato incarico a Domenico Tomaino di uccidere un leone del circo mentre si trovava nella gabbia, cosa che alla fine non venne fatta sol perché nel mezzo si mise Leoluca Lo Bianco, detto Il Rozzo, il quale ci disse di lasciare perdere affermando che era stato lui e non i Pugliese-Cassarola, a mandare Orazio Lo Bianco a chiedere i biglietti gratis per il circo. Per Francesco Antonio Pardea non era una questione di risparmiare le dieci euro del biglietto, ma una questione di prestigio criminale ottenere i biglietti gratis, in quanto il circo stazionava nella zona della Sant’Aloe ovvero in quello che riteneva fosse il suo quartiere».
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