Pizzo, riprendono raccolta alimentare e distribuzione di pasti caldi
Le attività promossa dall’associazione “Ali di fata” nella propria sede operativa a sostegno delle tante famiglie bisognose
Si svolgerà domenica 21 ottobre, dalle 10.30 alle 18, nella sede dell’associazione “Ali di fata”, in via Martiri d’Ungheria, palazzo ex Giudice di pace a Pizzo, l’iniziativa “Fai la spesa per chi è meno fortunato”, una raccolta alimentare, una giornata dedicata a raccogliere beni di prima necessità. «Attraverso questa raccolta (i beni richiesti sono alimenti di facile conservazione e stoccaggio: pasta, olio, tonno, pelati, legumi; prodotti per l’infanzia: pannolini, omogeneizzati, pappe; e per l’igiene della persona) – fa sapere l’associazione – successivamente organizzeremo la distribuzione alle famiglie in difficoltà. La Raccolta alimentare è tra le attività più importanti, necessaria per far fronte alle crescenti richieste di aiuto che ci arrivano dalle famiglie, che vivono un momento di difficoltà. Auspichiamo che, come nelle altre occasione, la partecipazione possa essere in aumento, e che la risposta dei nostri sostenitori e simpatizzanti possa rispondere alle nostre aspettative». Non solo. Nei giorni a seguire, già da martedì 23 ottobre, riprende l’attività “Donati alla solidarietà” che prevede la distribuzione di pasti caldi, da asporto, dalle ore 12 alle ore 13, nella medesima sede associativa. Qui una sola novità, la distribuzione dei pasti caldi non sarà più di giovedì ma di martedì: «La scelta ricade sia su necessità associative che organizzative e per non sovrapporsi alle attività simili svolte sul territorio da altre associazioni. I pasti distribuiti nei primi mesi sono stati oltre 1500: un crescendo dal primo all’ultimo giorno; superando persino i 100 pasti in un solo giorno di distribuzione. Con dati alla mano – conclude l’associazione – ci rendiamo conto che raggiungiamo un numero allarmante di famiglie. Non potevamo non riprendere quest’attività fondamentale per molti cittadini che superano lo scoglio della vergogna nel chiedere aiuto per un pasto. Di fatto possiamo dire che il numero di chi non ha la possibilità di consumare un pasto, preparato dentro le mura della propria casa, possa essere di gran lunga più alto».