sabato,Novembre 30 2024

Sequestro di persona e brutale pestaggio a Vibo: in due non rispondono al gip

Interrogatorio di garanzia per Luca e Antonio Lo Bianco. Il terzo fratello si trova invece detenuto a Bologna

Sequestro di persona e brutale pestaggio a Vibo: in due non rispondono al gip

Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Luca Lo Bianco, 47 anni, ed il fratello Antonio Lo Bianco, 41 anni, arrestati ieri su ordinanza del gip del Tribunale di Vibo Valentia con le accuse di sequestro di persona, detenzione illegale di una pistola, lesioni aggravate e per il solo Leoluca Lo Bianco, anche il reato di maltrattamenti in famiglia. Ad Antonio Lo Bianco viene contestato pure il reato di minaccia aggravata. Vittima dei due fratelli Lo Bianco, che avrebbero agito in concorso con un terzo fratello, Salvatore Lo Bianco, 37 anni, che si trova detenuto a Bologna ed il cui interrogatorio di garanzia è previsto per venerdì, la 40enne di Pernocari (frazione di Rombiolo) Vanessa Currà, compagna di Leoluca, detto Luca, Lo Bianco. L’interrogatorio di garanzia di Antonio e Luca Lo Bianco si è svolto dinanzi al gip del Tribunale di Vibo Valentia, Pia Sordetti, ma i due fratelli non hanno inteso rispondere alle domande del magistrato, avvalendosi della facoltà di non rispondere. Tutti gli arrestati sono assistiti dall’avvocato Michelangelo Miceli. La donna, secondo l’accusa, sarebbe stata legata, immobilizzata, imbavagliata e caricata su un furgone dai tre Lo Bianco e quindi condotta in un loro magazzino di Ionadi. Qui sarebbe stata brutalmente pestata, legata ad un macchinario per la tosatura delle nocciole, aggredita con calci, pugni e bastonate e poi minacciata di morte con una pistola. Poi sarebbe stata ricaricata sul furgone e trasferita in un altro magazzino di Briatico e qui legata ad una scaffalatura in metallo per essere di nuovo massacrata di botte e lasciata legata sino al giorno successivo. Solo la denuncia ai carabinieri da parte del figlio maggiore della donna (avuto da un’altra relazione) ha portato al ritrovamento di Vanessa Currà. I carabinieri hanno infatti telefonato al compagno Luca Lo Bianco per chiedere notizie della compagna, ma lo stesso si sarebbe dimnostrato poco interessato alla notizia della scomparsa. Un atteggiamento che ha insospettito i militari dell’Arma che, portatisi nei pressi dell’abitazione di Lo Bianco, l’hanno trovato in auto con la compagna con il volto tumefatto di botte e scalza. Alle spiegazioni sulla situazione, Leoluca Lo Bianco ha riferito ai carabinieri che dopo la loro telefonata si era messo alla ricerca della compagna trovandola in strada in stato confusionale. Una versione che non ha convinto i militari dell’Arma che in ospedale, attraverso il racconto della vittima ed altri riscontri (in uno dei due magazzini in cui è stato rinchiuso sono state trovate anche le scarpe della donna), hanno ricostruito l’intera vicenda convincendo il pm a chiedere ed ottenere dal gip un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Luca e Antonio Lo Bianco si trovano detenuto nel carcere di Vibo, Salvatore Lo Bianco in quello di Bologna. LEGGI ANCHE: Legata ad una canna fumaria e pestata per ore, i particolari shock del sequestro a Vibo – Video

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