Vitellina in palio nella riffa a Brattirò, Lav sul piede di guerra
La Lega anti-vivisezione diffida il comitato organizzatore della festa dei Santi Cosma e Damiano invocando controlli da parte degli organi competenti
Anche quest’anno la Lega anti-vivisezione (Lav) di Vibo ha inoltrato una diffida legale contro la riffa di una vitella e altre attività che prevedono l’esposizione e/o l’impiego di animali vivi (galline, conigli, capretti, ecc.) in occasione della festa dei Santi Cosma e Damiano a Brattirò, frazione di Drapia, nei giorni 25, 26 e 27 settembre. La Lav, in particolare, chiede che «siano effettuati dei controlli da parte degli organi competenti sulla regolarità della manifestazione e sullo stato di benessere degli animali coinvolti; inoltre, invita il sindaco di Drapia a revocare l’iniziativa, per quanto riguarda la cessione della vitella e l’impiego o l’esposizione di altri animali, e gli organizzatori a utilizzare premi alternativi, in linea con la normativa a tutela degli animali. Infatti, ricordiamo che alcune pratiche in grado di produrre nocumento agli animali sono oggetto di sanzioni penali». La Lav mira pertanto a «impedire l’utilizzo di un essere vivente senziente come premio di una lotteria e a porre fine all’asta di galline, conigli, capretti, portati come doni o ex voto dai fedeli e proposti dai banditori negli “incanti” durante la fiera che si svolge in concomitanza della festa».
Gli interventi della Lav negli anni precedenti hanno impedito l’esposizione della vitellina in piazza, mentre, spiega la stessa associazione, «nell’opinione pubblica cresce il dissenso verso queste pratiche anacronistiche, non più giustificabili con il pretesto della tradizione, che si può e si deve rinnovare, come già avvenuto in passato e anche recentemente in altri comuni del territorio. Per esempio, quest’estate, nel vicino comune di Zungri, grazie ai volontari Lav e al sostegno responsabile del parroco, la tradizionale riffa della vitella in occasione della festa patronale è stata sostituita da un premio diverso e la vendita di animali all’asta non è stata consentita, limitandosi all’offerta di dolci o di altri prodotti, senza che lo spirito e i valori della ricorrenza religiosa venissero meno. Questo passaggio è richiesto dalla cresciuta conoscenza, attenzione e sensibilità dei cittadini nei confronti degli animali e da una giurisprudenza che di conseguenza si muove nella direzione di una sempre maggiore tutela degli stessi». Infine, la Lav invita i cittadini a «farsi parte attiva contro tali pratiche, rifiutando di comprare i biglietti di questa come di altre riffe o lotterie e non prendendo parte ad aste con animali, nell’attesa di una normativa specifica nazionale, regionale o comunale che ne vieti lo svolgimento».
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