Lotta al racket, ecco il “Patto di Limbadi”: presentazione con il ministro Carfagna e don Ciotti
Un documento che sarà sottoscritto da diversi sindaci calabresi per sostenere gli imprenditori che decidono di denunciare. L'iniziativa è di Libera Calabria e l'UniRiMi "Rosella Casini"
Il “Patto di Limbadi“, un documento simbolico che prende il nome dal comune dell’entroterra vibonese tristemente noto per essere la “patria” del clan Mancuso e che sarà sottoscritto da diversi sindaci calabresi a sostegno degli imprenditori che decidono di ribellarsi al racket. L’iniziativa è stata ideata da Libera Calabria, l’associazione San Benedetto Abate e il comitato scientifico dell’università della ricerca, della memoria e dell’impegno “Rosella Casini” (UniRiMi) che è sorta proprio a Limbadi, in un bene confiscato alla ‘ndrangheta.
Giovedì 8 luglio alle ore 16,45, nella sede dello SpiCGL a Lamezia Terme, il comitato scientifico di UniRiMI “Rosella Casini” terrà una conferenza stampa di presentazione dell’evento “Patto di Limbadi”, che coinvolgerà una nutrita rappresentanza di sindaci calabresi per la firma del Patto. Interverranno don Ennio Stamile, Nicola Fiorita, Michele Albanese, don Marcello Cozzi e Conni Aieta.
Dopodiché, l’evento vero e proprio si terrà il 13 luglio a Limbadi, alla presenza tra gli altri del ministro per il Sud Mara Carfagna e del fondatore di Libera don Luigi Ciotti. Presenti anche diversi imprenditori calabresi.
Il documento intende offrire alle amministrazioni locali, e ai loro rispettivi sindaci, un’opportunità di riflessione e di impegno concreto per un effettivo aiuto alle imprese che hanno deciso di denunciare racket e usura, fenomeni che durante pandemia sono tra l’altro in crescita.