Scandalo rifiuti a Vibo: sei nuovi indagati per la mancata raccolta della differenziata
Nei guai l’amministratore della ditta Eurocoop, dirigenti comunali, l’ex sindaco Nicola D’Agostino e Pasquale Scalamogna, attuale assessore all’Urbanistica della giunta Limardo che risponde quale ex dirigente di “palazzo Luigi Razza”
Concorso in frode nelle pubbliche forniture e truffa. Nuovi indagati per l’inchiesta della Procura di Vibo Valentia che mira a far luce sui mancati controlli da parte di amministratori, tecnici comunali e titolari delle ditte addette alla raccolta della differenziata in città. Dopo i vertici della ditta Ecocar (Pietro Dominici, Francesco Deodati, Antonio Natoli, Carmine Orlando) che ha attualmente in appalto la raccolta dei rifiuti a Vibo Valentia, i nuovi indagati sono: Nicola D’Agostino, ex sindaco di Vibo Valentia, di 63 anni; Adriana Teti, dirigente comunale, 64 anni, di Vibo; Pasquale Scalamogna, 62 anni, ex dirigente del Comune di Vibo ed oggi assessore all’Urbanistica della giunta guidata dal sindaco Maria Limardo; Claudio Decembrini, 69 anni, di Vibo Marina, ex responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Vibo; Demetrio Beatino, 53 anni, di Reggio Calabria, ex dirigente del Comune di Vibo; Silvio Pellegrino, 67 anni, di Catania, rappresentante legale della ditta Eurocoop.
Le contestazioni
I comportamenti fraudolenti che – nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal pm Filomena Aliberti – vengono contestati a Silvio Pellegrino fanno riferimento: al mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti in città, prevista dal capitolato d’appalto, che veniva però fatturata come avvenuta; ai centri di raccolta dei rifiuti differenziati mai avviati con l’erogazione di ingenti somme di denaro pubblico da parte del Comune di Vibo; all’impiego di mezzi inadeguati per la raccolta dei rifiuti e diversi da quelli previsti dal contratto e dai disciplinari dell’appalto.
Nicola D’Agostino, Adriana Teti, Pasquale Scalamogna, Demetrio Beatino e Claudio Decembrini sono quindi indagati per concorso omissivo nelle contestazioni mosse a Silvio Pellegrino in quanto – ad avviso del pm – avrebbero omesso di effettuare i dovuti controlli e di elevare contestazioni “relative alla mancate forniture di servizi previsti dal contratto”, non provvedendo a segnalare, regolarizzare e bloccare la fornitura o revocare l’affidamento intraprendendo azioni tali “dal protrarsi la condotta criminosa”, – “nonostante fossero a conoscenza”, secondo la Procura, della “mancata realizzazione del servizio appaltato” – favorendo così le presunte condotte fraudolente della Eurocoop “dal dicembre 2008 al 5 febbraio 2020, data di emissione dell’ultimo mandato di pagamento”. [Continua in basso]
Il reato di concorso in truffa
Silvio Pellegrino è poi accusato di aver “falsamente attestato l’effettuazione del servizio di raccolta differenziata e la realizzazione dei centri di raccolta previsti nel capitolato speciale e di aver presentato false fatture per i predetti servizi non resi”, mentre Nicola D’Agostino, Adriana Teti, Pasquale Scalamogna, Demetrio Beatino e Claudio Decembrini avrebbero omesso “di effettuare i dovuti controlli e le conseguenti contestazioni relative alle mancate forniture di servizi previsti dal contratto e dal capitolato speciale, favorendo così la condotta fraudolenta della Eurocoop soc. coop a.r.l.”.
Il Comune di Vibo sarebbe stato in tal modo indotto in errore in ordine alla corretta esecuzione dei lavori, procurando ad Eurocoop un ingiusto profitto consistente nel pagamento di oltre 22 milioni di euro (22.032.230,81 euro per la precisione). Il reato di truffa copre un arco temporale che va dal dicembre 2008 al 5 febbraio 2020, data di emissione dell’ultimo mandato di pagamento per 675.690,20 euro.
Tutti gli indagati avranno ora venti giorni di tempo dalla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari per chiedere al pm Filomena Aliberti di essere interrogati o presentare eventuali memorie difensive.
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