Fucile e pistole a Cessaniti, condannato non andrà in carcere
La Corte di Cassazione annulla con rinvio la decisione del Tdl in accoglimento di un ricorso della difesa
La prima sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti di Giovanni Naccari, 37enne di Cessaniti. Accolto così un ricorso presentato dall’avvocato Giuseppe Bagnato. La vicenda risale al novembre dello scorso anno quando i carabinieri di Cessaniti nel corso di una perquisizione nell’abitazione e nell’esercizio commerciale denominato “Mini Agri Punto Verde” rinvenivano una pistola revolver calibro 38 special, una pistola semiautomatica calibro 6,35, un fucile calibro 16, tutte armi con matricola abrasa. Venivano rinvenute anche diverse munizioni di vario calibro.
All’esito del giudizio di convalida dell’arresto, il gip del Tribunale di Vibo Valentia concedeva gli arresti domiciliari a Giovanni Naccari, ma la Procura proponeva appello al Tribunale della Libertà di Catanzaro chiedendo l’applicazione della più gravosa misura della custodia in carcere in ragione della gravità dei fatti contestati e del contesto in cui gli stessi sarebbero maturati.
Il Tribunale della Libertà di Catanzaro, in accoglimento dell’appello proposto dalla Procura di Vibo Valentia, riformava l’ordinanza del gip e disponeva l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Naccari, la cui esecuzione rimaneva sospesa per effetto della proposizione del ricorso per Cassazione. [Continua in basso]
Nelle more veniva fissato il processo e Naccari sceglieva di essere giudicato con il rito abbreviato. A fronte della richiesta di condanna da parte del pm alla pena di 5 anni e quattro mesi di reclusione, l’imputato veniva condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione.
Il 25 giugno si è celebrata l’udienza in Cassazione con la richiesta del procuratore generale di rigetto del ricorso, con conseguente immediata esecuzione dell’ordinanza di custodia in carcere. La Suprema Corte di Cassazione, in accoglimento della argomentazioni giuridiche rappresentate dall’avvocato Giuseppe Bagnato ha annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale della Libertà di Catanzaro, il che consente al Naccari di rimanere agli arresti domiciliari.
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