Avviata la rimozione di otto impianti, ma le “regole” ancora latitano
Il Comune ha disposto l’abbattimento di otto 6x3 in piazza Spogliatore. Un’azione che contribuisce a migliorare l’ambiente urbano ma che rappresenta solo l’aspetto repressivo di un settore ancora non adeguatamente normato.
Sono iniziate questa mattina di buon’ora le operazioni di rimozione di otto impianti pubblicitari abusivi o non conformi, situati in piazza Spogliatore a Vibo Valentia. Un’operazione eseguita dai Vigili del fuoco, sotto il coordinamento della Polizia municipale e su mandato del Comune che ha dato seguito ad un’ordinanza datata 21 marzo 2011, dunque a distanza di quattro anni in cui sostanzialmente l’atto è rimasto chiuso in un cassetto.
Un’operazione che si vuole ispirata al «rispetto delle regole e al ripristino della legalità», come più volte affermato dal sindaco di Vibo Valentia, Elio Costa, anche se ad oggi il settore appare tutt’altro che organizzato sulla base di principi normativi adeguati. Non è ancora stata bandita, infatti, una gara d’appalto per l’assegnazione degli spazi tale da consentire alle aziende che hanno requisiti, strumenti e attrezzature idonee, di potersi misurare sulla base di regole certe e di procedure regolari, lasciando sostanzialmente che a normare il settore sia stato per molti anni un regolamento comunale al quale, peraltro, alcune società oggi oggetto delle contestazioni si sono attenute, tanto da convincere le stesse ad opporsi alle relative ordinanze ricorrendo al Consiglio di Stato.
Ben venga, certamente, l’opera di bonifica che contribuisce al ripristino dei luoghi e a colpire quegli impianti realizzati in assenza di qualsiasi titolo abilitativo, ma sarebbe certamente anche il caso d’intervenire concretamente nella regolamentazione di un settore che ha riflessi diretti anche sulla fruizione del paesaggio urbano e, dunque, del decoro e della qualità della vita.