Autobomba a Limbadi, l’ultimo saluto a Matteo Vinci -VIDEO
Commozione in occasione dei funerali del giovane biologo rimasto ucciso a seguito dell’attentato del 9 aprile scorso. La compagna Laura: «Vivrai nei miei ricordi più belli»
È il giorno del dolore a Limbadi. La comunità si stringe, ancora una volta, attorno alla famiglia Vinci. Diverse le presenze immerse in un clima di commozione generale intervenute nel piccolo centro del Vibonese per omaggiare Matteo, il giovane biologo rimasto ucciso lo scorso 9 aprile a seguito allo scoppio di un’autobomba piazzata all’interno della propria autovettura. Vittima della barbarie mafiosa, Matteo su quel veicolo viaggiava accanto al padre Francesco (rimasto ferito, l’uomo è rientrato a casa dopo il lungo ricovero in ospedale a Palermo, lo scorso 27 giugno).La camera ardente, allestita nei locali della scuola media di Limbadi, ha fatto spazio allo svolgimento della cerimonia con rito civile. Toccanti, le parole di Laura Sorbara, compagna e promessa sposa di Matteo. È lei a tributargli il pensiero più profondo: «Posso solo ringraziarti – scrive – per tutto l’amore che mi hai dato, per aver visto in me una bellezza che ignoravo, per avermi amata più di te stesso, per avermi illuminato nel momento più buio». E ancora: «Sono stata scelta, ho avuto la fortuna di poter stare al fianco dell’uomo migliore che si potesse conoscere». Un fiume in piena nel quale la ragazza delinea anche il rapporto di Matteo con gli altri: «Sei stato un buon figlio, un buon fratello, un buon amico e un buon compagno. Chi ti ha conosciuto di te può avere soltanto dei bei ricordi e la possibilità di ricordare qualche gesto di solidarietà». Un ragazzo sensibile e premuroso: «Vivrai sempre nei miei ricordi più belli perché come dicevi “Le persone non muoiono mai se non vengono dimenticate. A presto amore mio». Circa 200 le persone che stanno partecipando ai funerali. Assenti le autorità istituzionali. Presenti i rappresentanti dell’associazione antimafia “Libera”, diversi i giornalisti giunti da ogni parte d’Italia. Discreta la presenza delle forze dell’ordine che stanno controllando che tutto proceda nella massima tranquillità. Presenti anche l’avvocato della famiglia Vinci-Scarpulla, Giuseppe De Pace, il testimone di giustizia Rocco Mangiardi, e Vincenzo Chindamo, fratello di Maria Chindamo, la donna di Laureana di Borrello scomparsa dinanzi alla sua tenuta agricola di Limbadi.
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