Autobomba di Limbadi, De Pace annuncia raccolta fondi per indagini private (VIDEO)
Aspre critiche mosse dal legale della famiglia Vinci alle istituzioni. Nel mirino finisce anche Libera. Denunciato l’abbandono della madre di Matteo Vinci, Rosaria Scarpulla
Si dicono «abbandonati dalle istituzioni» che sostengono essere «inadeguate, se non addirittura colluse o in malafede». Annunciano l’avvio di un crowdfunding internazionale per assumere un «pool di investigatori privati non italiani che facciano le indagini», visto che quello stesso Stato da cui dicono di voler divorziare, a loro giudizio «se ne frega di quanto successo a Limbadi». E ancora, si definiscono «abbandonati da tutti, dalle associazioni antimafia, e dal resto della società civile». E così le tessere di Libera vengono stracciate davanti ai cronisti. Vedono nero Rosaria Scarpulla – madre di Matteo Vinci, la vittima dell’autobomba del 9 aprile scorso – e il suo legale di fiducia, l’avvocato Giuseppe Antonio De Pace, che questa mattina nell’abitazione della famiglia Vinci-Scarpulla hanno nuovamente convocato i giornalisti. Dietro l’attentato in cui è morto Matteo ci sarebbero i vicini Di Grillo-Mancuso. Il movente – hanno ripetuto – sarebbe da ricercare nelle liti per i confini delle rispettive proprietà. Ora si attende che Francesco Vinci, sopravvissuto all’attentato, sia dimesso dall’ospedale di Palermo per poi procedere ai funerali del figlio Matteo. Le forze dell’ordine, intanto, continuano a monitorare con un servizio di vigilanza, dedicato e dinamico, Sara Scarpulla, mentre la Dda di Catanzaro e i carabinieri di Vibo Valentia lavorano alacremente, lontano dai riflettori, per fare piena luce e chiudere il caso. E i risultati potrebbero arrivare presto. Molto presto.
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