Vibo, pregiudicati e indagati per mafia con il reddito di cittadinanza: 17 i denunciati
Le indagini condotte dalla Procura hanno permesso di accertare la percezione indebita del sussidio. Tra loro diverse persone coinvolte nell’operazione “Rinascita Scott”. Sequestrati oltre 114 mila euro. Ecco tutti gli indagati
In seguito agli accertamenti svolti dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro finalizzati a verificare la regolarità della fruizione del “reddito di cittadinanza”, la Procura della Repubblica di Vibo Valentia, su richiesta del procuratore Camillo Falvo, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo nei confronti di 17 persone, residenti nei comuni del vibonese, che avrebbero indebitamente percepito il beneficio rendendo false dichiarazioni all’atto della richiesta, ovvero omettendo di comunicare informazioni dovute e rilevanti ai fini della revoca entro i termini previsti, durante l’erogazione delle somme.
Il sequestro, per un totale di euro 114.262,81, è stato eseguito stamattina dagli investigatori del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria/GICO della Guardia di Finanza di Catanzaro.
Più in particolare, è stato rilevato che i beneficiari, all’atto di presentazione della domanda o durante l’erogazione del beneficio stesso, avevano omesso di comunicare di essere sottoposti a misura cautelare personale, anche a seguito di convalida dell’arresto o del fermo, ovvero avevano omesso di comunicare la loro condanna definitiva intervenuta nell’arco dei dieci anni dalla richiesta del beneficio o che alla condanna o alla misura cautelare era stato sottoposto un loro familiare. [Continua in basso]
Tra gli indagati figurano soggetti che all’atto dell’inoltro della domanda alla sede dell’Inps o comunque durante l’erogazione del beneficio erano stati sottoposti a misure cautelari personali o condannati per reati particolarmente gravi, quali associazione di tipo mafioso, estorsione, rapina, violazione di norme in materia di armi e sostanze stupefacenti.
In particolare, tra i 17 indagati sono stati individuati anche quattro esponenti di cosche di ‘ndrangheta operanti nel vibonese, tratti in arresto nel dicembre 2019 nell’ambito dell’operazione denominata “Rinascita-Scott” della Procura della Repubblica – D.D.A. di Catanzaro.
Uno di loro è Antonino Barbieri, cognato del boss di Zungri Giuseppe Accorinti, e fratello di Francesco Barbieri, ritenuto al vertice della ‘ndrina di Pannaconi di Cessaniti.
Gli altri due sono Sergio Gentile, ritenuto contiguo al clan Lo Bianco-Barba di Vibo Valentia, nonché Gaetano Loschiavo, ritenuto affiliato al clan Bonavota.
Dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Catanzaro, è emerso che l’importo complessivo indebitamente riscosso dai citati quattro indagati ammonta a 23.496,64 euro.
Tra gli indagati anche altri soggetti coinvolti nell’operazione “Rinascita-Scott” ovvero loro familiari conviventi.
Tra le persone coinvolte vi sono anche un soggetto ritenuto responsabile di aver ceduto un’arma a Bartolomeo Arena, quest’ultimo oggi collaboratore di giustizia, e un altro che avrebbe contribuito a nascondere l’arma utilizzata per il ferimento del fratello.
Ecco l’elenco completo di tutti gli indagati: Cinzia De Vito (cl. ’86) di Piscopio; Vincenzo Lacquaniti (cl. ’71), di San Gregorio d’Ippona; Rosario Romano (cl. ’52) di Briatico; Daniela Morgante (cl. ’81), di Ionadi; Giuseppe Lo Bianco (cl. ’72), di Vibo Valentia; Ilenia Pettè (cl. ’87), di Ionadi; Nicola D’Urzo (cl. ’62), di Sant’Onofrio; Antonino Barbieri (cl. 59), di Pannaconi di Cessaniti; Giuseppina Greco (cl. ’86), di Sciconi; Anna Maria Paino (cl. ’62) di Vibo Valentia; Gaetano Lochiavo (cl. ’88), di Pizzo; Sergio Gentile (cl. ’79), alias “Toba”, di Vibo Valentia; Antonino Capomolla (cl. ’60), di Acquaro; Simona Casuscelli (cl. ’86), di Vibo Valentia; Claudia Mazzitelli (cl. ’93), di Briatico; Francesca Burzì (cl. ’94), di Rombiolo; Antonino Lo Bianco (cl. ’60) di Vibo Valentia.