Al cimitero di Bivona imperversano degrado e abbandono (VIDEO)
Cittadini sul piede di guerra per le condizioni in cui versa il camposanto della piccola frazione. A farsene portavoce Fabio La Gamba, presidente del comitato Attivamente
“Non c’è rispetto neppure per i morti” . E’ la denuncia di alcuni cittadini del vibonese che lamentano la situazione di degrado e abbandono in cui versa il cimitero di Bivona. Un luogo sacro in cui si va a pregare per i cari defunti. Un luogo accessibile solo in determinati giorni e a determinati orari, così come stabilito da un’ordinanza del sindaco, revocata solo nella città capoluogo di provincia. A farsi portavoce della protesta pacifica, Fabio La Gamba, presidente del comitato “Attivamente”. Accanto a lui Mary Sorrentino, la mamma di Federica Monteleone, la studentessa di Vibo Marina morta a 16 anni in sala operatoria e il papà di Leo Mirile, il poliziotto di 37 anni deceduto dopo un lancio con il paracadute. Altro non chiedono che potere recarsi al cimitero. Pretendono che il luogo dove riposano i propri cari defunti sia decoroso.
Una battaglia intrapresa dal comitato cittadino “Attivamente” che da tempo si batte per la riqualificazione del cimitero di Bivona, popolosa frazione di Vibo Marina. Un’area abbandonata a se stessa. Dove gli unici parcheggi sono sul ciglio di una strada in piena curva. Dove le strade di acceso sono dissestate e ricoperte da erbacce. Dove una scalinata impedisce l’accesso ai portatori di handicap e rende pericoloso il passaggio agli anziani. Qui dove i cittadini si sono sostituititi agli amministratori ripristinando l’illuminazione pubblica e sistemando le fontanelle. Qui dove si apre a giorni alterni perché manca il personale. Nello stesso cimitero dove una cinquantina di loculi attendono di essere messi in sicurezza e dove hanno trovato sepoltura i corpi di una cinquantina di migranti morti durante la traversata in mare. Solo un loculo ha il nome inciso sul marmo. Si tratta del corpo del primo migrante recuperato in mare e sbarcato nel 2016 al porto di Vibo Marina. Gli altri loculi, appartenenti ai migranti, non riportano né nome, né foto, né data di morte. “La battaglia andrà avanti – annunciano il presidente del comitato – fino a quando il Comune di Vibo Valentia, nella persona del sindaco e dell’assessore al ramo, non prenderanno i provvedimenti necessari per rendere sicuro, decoroso e accessibile tutti i giorni il cimitero di Bivona”.