mercoledì,Novembre 27 2024

Scontro Fondazione Natuzza-diocesi di Mileto: posizioni ancora distanti

In ballo l’eredità spirituale, morale e religiosa della mistica di Paravati. Il vescovo Renzo convoca a Lamezia i coordinatori e responsabili dei cenacoli

Scontro Fondazione Natuzza-diocesi di Mileto: posizioni ancora distanti

Appaiono sempre più distanti le posizioni tra la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e la Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati sulla vicenda del mancata approvazione delle riforme richieste dal vescovo Luigi Renzo. La frattura tra le due realtà, dopo circa due anni di confronto-scontro e la revoca da parte del presule del decreto di religione e di culto, sembra ormai insanabile, nonostante il presule abbia già preannunciato la sua presenza alla celebrazione eucaristica organizzata il prossimo 13 maggio in occasione della “Festa della Mamma”. Un “muro contro muro” che fa preoccupare non poco il nutrito popolo di fedeli che si rifanno al carisma della mistica Natuzza Evolo. In ballo, del resto, c’è l’eredità spirituale, morale e religiosa della mistica di Paravati morta nel giorno di Ognissanti del 2009. Nei giorni scorsi, l’assemblea dei soci fondatori ha approvato il bilancio consuntivo 2017. Un incontro in cui, tra l’altro, sono emerse le divergenze interne alla realtà voluta da “Mamma Natuzza” per la realizzazione della “Villa della Gioia”. Tra le righe, fanno pensare le dichiarazioni del neo presidente del consiglio d’amministrazione Pasquale Anastasi, il quale nel suo intervento ha evidenziato la necessità che, affinché il raduno del 13 maggio si possa svolgere al meglio dal punto di vista organizzativo, la Curia faccia alla Fondazione una comunicazione ufficiale. Monsignor Renzo, “proprio per organizzare concretamente l’assemblea”, nel frattempo ha però incontrato “i parroci delle parrocchie della diocesi dove operano i cenacoli” e, per lo stesso motivo, “d’intesa con i vescovi calabresi ha convocato per i prossimi giorni a Lamezia tutti i coordinatori e responsabili dei cenacoli della regione”. 

Nell’assemblea di sabato, Anastasi ha nel contempo affermato che non esiste nessuna volontà di scontro con il vescovo, ma anzi che vi è, da parte della Fondazione, il desiderio di riaprire il dialogo al fine di condurre insieme il completamento dell’opera affidata dalla Madonna a Natuzza. Parole che sembrano di conciliazione, se non fosse che il presule l’11 aprile scorso con decreto ha dichiarato “illegittimo” il consiglio eletto dalla “sospesa” assemblea del 10 marzo, non riconoscendo né il Cda né ogni attività dal neo organismo fin qui svolta. Monsignor Renzo, a questo punto, sarebbe ancor più deciso ad andare dritto per la sua strada, in modo da trovare una soluzione consona alle aspettative, andando oltre le beghe locali, in piena sintonia e in collegamento diretto con la Santa Sede. Obiettivo, far sì che si arrivi alle riforme statutarie della Fondazione e i frutti spirituali e religiosi elargiti a piene mani in vita da Natuzza rimangano nell’alveo della Chiesa universale e non si disperdano altrove.

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