Concorso in bancarotta fraudolenta: un’assoluzione a Vibo
L’ operazione sulla Food Service srl era scattata nel febbraio del 2013 dopo la dichiarazione di fallimento risalente al 2011
Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia ha assolto con formula ampia Domenico Rizzo, 54 anni, originario di Vibo Valentia, ma residente a Carmagnola (To) dall’accusa di bancarotta fraudolenta. L’imputato, difeso dall’avvocato Mario Bagnato che è riuscito a dimostrare l’estraneità del proprio assistito rispetto all’originaria accusa formulata dal pm Santi Cutroneo sulla scorta delle indagini affidate alla Guardia di finanza, era accusato di aver concorso nella bancarotta fraudolenta della società “Food Service” (dichiarata fallita nell’aprile 2011) operante nella produzione e vendita all’ingrosso e al dettaglio di prodotti ittici surgelati e alimentari. Domenico Rizzo aveva acquistato da Ivano Ceravolo la “Food Service” ma non aveva mai ottenuto la consegna dei beni sociali e la documentazione della società, non venendo così mai messo nelle condizioni di poter esercitare l’impresa. Domenico Rizzo non poteva pertanto distrarre la documentazione della “Food Service” poi ritrovata in un locale della società Cerpesca di Ceravolo. Sulla scorta di ciò, anche il nuovo pm Concettina Iannazzo, che ha ereditato il fascicolo, ha concluso per l’assoluzione dell’imputato. Per il fallimento della “Food Service srl” di Ivano, Emiliana e Giuseppe Ceravolo, imprenditori di Vibo Marina, che secondo l’accusa sarebbe stata svuotata dei beni con la sottrazione al fisco di due milioni di euro, tali tre imputati sono già stati condannati in primo grado con rito abbreviato per bancarotta frausolenta ed è pendente l’appello.