In porto il cargo “BBc Song” imbarcherà macchinari prodotti dallo stabilimento di Vibo Marina
Un’operazione di rilievo per lo scalo vibonese che a breve dovrebbe passare sotto la governance dell’Autorità portuale di Gioia Tauro
Importanti macchinari prodotti nello stabilimento General Eletrics di Vibo Marina (ex Nuovo Pignone) verranno imbarcati sulla nave cargo BBc Song, battente bandiera portoghese e lunga 147 metri, che ha fatto il suo ingresso in porto attraccando presso la banchina Bengasi. Un’operazione di rilievo per lo scalo vibonese che, a breve, dovrebbe passare sotto la governance dell’Autorità di sistema portuale del Tirreno meridionale con sede a Gioia Tauro. Il commissariamento dell’Authority calabrese, durato ben cinque anni, dovrebbe infatti avere termine dopo la designazione fatta di recente dal ministro delle Infrastrutture Giovannini che ha individuato nell’ammiraglio Agostinelli, attuale commissario, il futuro presidente dell’AdSP di Gioia Tauro. A renderlo noto è stato l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenico Catalfamo, che di recente ha convocato presso la cittadella regionale una riunione per un confronto sui porti di Crotone e Corigliano.
Al vertice hanno preso parte anche i presidenti delle Province di Cosenza e di Crotone, oltre ai sindaci di Corigliano-Rossano e di Crotone e ai presidenti della Camera di Commercio delle due province. Nel corso della riunione- si legge in una nota dell’assessorato regionale- è stata ribadita la necessità di mettere in atto significativi interventi sui suddetti porti . Il commissario Agostinelli ha inoltre assicurato che concentrerà i propri sforzi sui porti di Crotone e Corigliano e che l’Autorità di Gioia Tauro dovrà anche avviare la pianificazione di competenze che, necessariamente, coinvolgerà i Comuni sede dei porti.
Con il superamento dell’attuale fase commissariale anche il porto di Vibo potrà quindi essere inserito nell’Autorità di sistema portuale del Tirreno meridionale dalla quale era stata, abbastanza stranamente, finora esclusa precipitando in una specie di limbo. Lo scalo vibonese dovrebbe quindi superare l’attuale fase di stallo ed essere finalmente interessato dalle improcrastinabili opere di cui necessita l’infrastruttura, in primo luogo il dragaggio dei fondali, in particolare l’imboccatura del porto e la banchina Buccarelli, che attualmente presentano quote batimetriche molto basse costringendo le navi, come nel caso delle petroliere, di entrare in porto con le stive cariche al 40/50 per cento. Mentre ancora si attendono i lavori di consolidamento delle banchine, che avrebbero dovuto (a questo punto il condizionale è d’obbligo) trovare la copertura finanziaria grazie ad un intervento regionale di 18 milioni di euro.