Scioglimento del Comune di Pizzo, il Tar del Lazio dispone il deposito degli atti
Fissata al prossimo 20 ottobre l'udienza per la trattazione di merito del ricorso proposto da ex assessori ed ex consiglieri comunali
Tre mesi di tempo sono stati concessi dal Tar del Lazio al ministero dell’Interno per depositare tutti gli atti che, nel febbraio dello scorso anno, portarono allo scioglimento del Comune di Pizzo per presunti condizionamenti della criminalità organizzata. La decisione è contenuta in un’ordinanza istruttoria dei giudici amministrativi, i quali hanno già fissato al prossimo 20 ottobre l’udienza per la trattazione di merito del ricorso proposto da ex assessori ed ex consiglieri comunali dello stesso Comune.
Lo scioglimento del Comune fu disposto in seguito all’operazione di polizia denominata “Rinascita-Scott” che, nel dicembre, 2019, secondo gli investigatori disarticolò le organizzazioni di ‘ndrangheta operanti nel Vibonese. Per lo specifico del ricorso amministrativo, i giudici, considerato che “gli atti istruttori, sulla base dei quali è stato emanato il provvedimento impugnato, costituiscono provvedimenti la cui conoscenza in forma integrale è necessaria ai fini del decidere”, hanno ordinato all’Amministrazione “di depositare tutti gli atti e documenti, non ancora depositati, in base ai quali è stato emanato il decreto impugnato e, in particolare: la proposta di scioglimento formulata dal Prefetto di Vibo Valentia il 16 gennaio 2020; il verbale della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica del 24 dicembre 2019″.
Precisando che i documenti richiesti dovranno essere depositati in versione integrale e privi di omissis, fermo il rispetto delle cautele imposte dalla natura degli atti, il Tar ha assegnato il termine di novanta giorni per il deposito, fissando, per l’ulteriore trattazione del ricorso, l’udienza pubblica del 20 ottobre 2021.