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«I lavori per il nuovo lungomare di Zambrone minacciano le nostre attività, si cambi il progetto»

Gli operatori turistici della Marina si appellano al sindaco L’Andolina con una lettera aperta: «Siamo estremamente preoccupati, non vogliamo che si perda il finanziamento ma nemmeno che si devasti il territorio»

«I lavori per il nuovo lungomare di Zambrone minacciano le nostre attività, si cambi il progetto»
Il progetto del lungomare di Zambrone

Lettera aperta al sindaco di Zambrone*

Noi operatori, imprenditori e cittadini che operiamo e viviamo nel comune di Zambrone e che abbiamo a cuore lo sviluppo del territorio, in primo luogo, vogliamo pubblicamente complimentarci con questa Amministrazione che, evidentemente, attraverso un lavoro intelligente ed intessuto di pubbliche relazioni importanti, è riuscita ad ottenere due cospicui finanziamenti da parte del ministero degli Interni. Il primo, per 1,5 milioni di euro, per la realizzazione della strada che collega Daffinà con Zambrone che è stato progettato ed approvato in tempi abbastanza veloci ed i cui lavori sono stati da poco avviati e sono oggi in uno stato avanzato di realizzazione. Il secondo, per 3,5 milioni di euro, per le “Opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio” di proprietà del Comune, per il quale l’Amministrazione comunale ha redatto uno studio di fattibilità che, a tutt’oggi, dopo quasi 2 anni dalla concessione del finanziamento, rischia in maniera concreta di essere revocato dal ministero degli Interni, in quanto il Comune non è riuscito, nel corso di questo lungo periodo, a trasformare in un progetto esecutivo la scheda progettuale iniziale, che pure aveva concorso ad ottenere il finanziamento.

Eppure, questo grande studio non ha ancora visto l’affidamento dell’incarico della progettazione definitiva ed esecutiva, nonostante l’imponenza dell’idea progettuale e il tempo trascorso. Ci siamo chiesti: perché? Abbiamo approfondito l’argomento e ci siamo resi conto con amarezza che non solo questo presunto progetto ci avrebbe fortemente penalizzato (e questo forse è ancora il meno) ma addirittura andrebbe a generare un impatto ambientale rilevante e ingiustificato, tanto da essere inattuabile per l’alterazione irreversibile dei caratteri ambientali e paesaggistici di un’area a forte vocazione turistica, con particolari peculiarità naturalistiche ed oggetto di protezione ambientale anche in ambito comunitario, nonché a forte erosione costiera. Ci siamo opposti, nell’assoluto rispetto delle Istituzioni con dati, documenti e fatti concreti, ma sempre con garbo, in nome della legge e dei valori del territorio che ogni giorno promuoviamo con le nostre attività. Anche alcune associazioni ambientaliste, portatrici di interessi diffusi, hanno condiviso le nostre perplessità e ne hanno aggiunte di nuove. Tutte le obiezioni sono state respinte con motivazioni frettolose e superficiali: a fronte di un atto certo, rappresentato dal finanziamento di 3,5 milioni, si è voluto contrapporre ostinatamente un’idea progettuale incerta e vacua, peraltro non finalizzata neanche al finanziamento assentito.

Noi operatori turistici che concentriamo l’attività su questo territorio e che vogliamo, per come lo vuole l’Amministrazione comunale, il suo sviluppo, siamo estremamente preoccupati per la situazione creatasi, in quanto entro giugno di quest’anno il Comune di Zambrone dovrà presentare al Ministero il progetto definitivo/esecutivo, dotato di tutte le varie autorizzazioni e dare avvio ai lavori, pena la revoca del finanziamento. Revoca, questa, che sarebbe, onestamente, l’ennesima occasione perduta, anche in considerazione del momento politico ed economico che sta attraversando il nostro paese e la nostra regione. Se le due linee di finanziamento che, ripetiamo, sono state concesse nello stesso periodo, sono oggi in due situazioni completamente differenti, la prima linea quasi ultimata mentre la seconda linea deve ancora partire e rischia addirittura la revoca, ci sarà pure una ragione. Ed è su questo che, molto sommessamente, invitiamo l’Amministrazione a riflettere insieme a noi ed insieme a tutte le forze produttive sociali e politiche presenti nel territorio, con l’obiettivo principale di non perdere il finanziamento ottenuto e di ricercare insieme un progetto condiviso e compatibile con la situazione ambientale e la normativa che caratterizza questo territorio. Nello specifico, dall’esame della scheda redatta dall’Amministrazione comunale ed inviata al ministero, l’ipotesi progettuale prevedrebbe la realizzazione di un intervento che interesserebbe il fronte dell’area marina di Zambrone con la realizzazione in prima battuta di un percorso sulla parte che da Capo Cozzo si collega all’attuale strada lungomare e, in seconda battuta, di un allargamento consistente dell’attuale ed esistente lungomare.

Entrambi gli interventi devasterebbero con operazioni di demolizione parte di tutte le attività presenti nella marina, regolarmente autorizzate e funzionanti, assestando alle suddette attività una mutilazione e privandole pertanto delle aree ludiche di intrattenimento ed, in molti casi, con la demolizione di attrezzature fisse quali ristoranti, bar, piscine ed aree di intrattenimento, che ricadono in area Pai e, pertanto, non potrebbero più essere rifatte nemmeno in zone viciniori, con danno definitivo ed irreparabile sull’attività nella sua interezza! Questo tipo di intervento, lo diciamo chiaramente e decisamente al fine di evitare futuri possibili equivoci, noi lo riteniamo irrealizzabile e non compatibile, sia con la situazione dei luoghi per come oggi si presentano, e sia perché in netto contrasto con il quadro normativo che regolamenta gli interventi che si possono realizzare sul territorio, ed infine anche con l’entità delle somme assentite, a pelle non sufficienti a realizzare una siffatta opera in modo perfettamente funzionante e funzionale.

Ci limitiamo ad un sintetico riepilogo delle maggiori criticità dell’attuale ipotesi di progetto, per rendere edotta la cittadinanza e facilitare un dialogo profondo e costruttivo su un tema che riguarda tutti da vicino.

Contrasto con la finalità del finanziamento ottenuto: il finanziamento concesso dal Ministero degli interni con Decreto del 06/03/2019 parla espressamente di “Opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio”, delineando in termini chiari quali devono essere gli interventi che possono essere finanziati che, da una semplice analisi letterale del testo del decreto, vengono limitati alla sole opere pubbliche, opere cioè che sono già nella disponibilità del comune. Per altro questo concetto è stato chiarito in termini chiari ed inequivocabili dallo stesso ministero degli Interni che rispondendo al quesito n. 43 scrive “Non è possibile essere ammessi al finanziamento di un bene che non si detiene con il relativo titolo”. Quindi risulta chiaro che le opere su cui si può intervenire sono solo ed esclusivamente beni pubblici che sono nella disponibilità dell’Ente Comunale.

Compatibilità ambientale: l’area della marina di Zambrone è un’area estremamente delicata e protetta dal punto di vista ambientale, oggetto tra l’atro in questi ultimi anni da una forte erosione costiera. Ricordiamo che a dicembre del 2019 una forte mareggiata ha convogliato l’acqua del mare direttamente nelle varie proprietà, provocando enormi danni alle infrastrutture delle strutture turistiche con parziali crolli di manufatti esistenti, con l’intervento successivo richiesto dalla stessa Amministrazione comunale alla Protezione civile che ha relazionato in merito.

Compatibilità normativa: l’area su cui si intende intervenire è regolamentata da tutta una serie di norme, Sic, Pai, Tutela ambientale che sarà difficile superare se si vuole continuare ad insistere nel portare avanti il progetto per come rappresentato nella scheda progettuale proposta.

Compatibilità economica e di mercato: ci siamo spesso interrogati su quale potrebbe essere l’utilità ed il ritorno in termini di mercato, attraverso una seria valutazione e confronto dell’analisi costi e benefici, che avrebbe la realizzazione della suddetta opera nel territorio. Al riguardo l’Amministrazione non ha fornito alcun elemento e siccome stiamo vivendo un periodo della nostra storia dove, sono state accantonate e messe da parte alcune scelte sciagurate in termini di investimenti pubblici effettuate negli anni passati dalle varie Amministrazioni, a tutti i livelli, le cui conseguenze ed i cui scempi stiamo oggi pagando salatamente e che i nostri figli continueranno a pagare nel prossimo futuro, riteniamo che la responsabilità sugli investimenti che si andranno a fare deve essere ponderata e valutata sotto ogni profilo, sia di carattere economico che di carattere ambientale per evitare che, un intervento ritenuto superficialmente come un opera migliorativa si trasformi nell’immediato futuro in un disastro di cui la collettività zambronese dovrà farsene carico.

Noi, che abbiamo a cuore lo sviluppo del territorio e che assolutamente non vogliamo che l’Amministrazione perda questo prezioso finanziamento i cui termini andranno a scadere a giugno del 2021, invitiamo l’Amministrazione comunale ad assumere un atteggiamento realistico e propositivo che la indirizzi ad impegnare le somme avute dal ministero degli Interni ad interventi di qualificazione e messa in sicurezza di opere già realizzate ed esistenti, trovando in questo caso anche il convinto sostegno di tutti gli operatori della Marina. Invitiamo l’Amministrazione comunale a convocare una pubblica assemblea per discutere serenamente e congiuntamente di questo delicato argomento e a desistere dall’idea progettuale inizialmente prospettata ed a riflettere seriamente sulle considerazioni che sinteticamente abbiamo esposto, certi della loro bontà e fondatezza, invitandola contestualmente ad attivarsi celermente, senza ulteriori indugi e prese di posizione non giustificabili, ad utilizzare il finanziamento di 3,5 milioni di euro assentito, attraverso un progetto condiviso ed ambientalmente compatibile che, metta in sicurezza e migliori le infrastrutture esistenti che insistono nella zona marina, nonché che miri a mitigare le cause di rischio geomorfologico ed idrogeologico di un così fragile territorio.

*Gli operatori turistici zambronesi

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