Cosmo Tassone, “lu Cecchinu”: un sindaco socialista
Il ricordo di Corrado L’Andolina: «Tassone è parte integrante della storia del Vibonese e di quella tradizione socialista che ha scritto pagine di buona politica e di ottima amministrazione locale»
di Corrado L’Andolina*
Ci sono uomini che lasciano in eredità un mondo. Cosmo Tassone è uno di quelli. Il suo era il mondo degli affetti, come per ogni essere umano: moglie e figli il centro della sua vita affettiva, sempre estremamente riservata. Ma il suo era soprattutto il mondo della politica. Iniziò da giovanissimo con la formazione e la militanza nella sinistra critica, un percorso assai utile alla sua crescita intellettuale. Poi proseguì con l’adesione al Partito socialista italiano.
L’incontro con Saverio Zavettieri, suo amico fraterno, compagno di innumerevoli iniziative e con tanti altri compagni, fra i quali mio padre, completarono il suo sistema di valori. A dire il vero, “Cecchinu”, così lo chiamavano affettuosamente i suoi amici e compaesani, non è mai cambiato nel tempo. Ha solo reso le sue idee compatibili con una prassi di governo e con le dinamiche dei tempi. I suoi ragionamenti erano sempre appassionati. Nelle tante riunioni di partito, si attendeva che prendesse la parola perché il guizzo intellettivo, l’irriverenza fine e la corposità della proposta erano certi.
Argomentava le sue idee con dialettica di matrice marxiana: tesi, antitesi e sintesi. Lui, che amava definirsi marxiano ma non marxista. Cosmo era un dirigente combattivo che era pronto a mettere in discussione le sue idee solo in presenza di argomentazioni anticonvenzionali e motivate dialetticamente in profondità. Ma era tenace, fermo nel difendere i valori ereditati dalla conoscenza della sua gente e dalla tradizione socialista. Aveva militato nella sinistra Lombardiana, dalla quale aveva ereditato il senso di un riformismo orientato dalla necessità della trasformazione sociale. E nella prassi politica fu sempre libertario e pragmatico. Era stato un dirigente pubblico efficace e capace di annullare le distanze con le realtà rappresentate. Poi aveva abbracciato la causa garantista, nell’ambito di una vocazione a leggere i fenomeni in corso ben oltre la visione corrente. Una cosa è certa: le sue idee e l’impegno pubblico non sono mai stati segnati dalla banalità e dall’opportunismo, soprattutto, sono stati sempre caratterizzati da un’onestà adamantina. Unico, il suo modo d’interpretare l’amicizia, sempre improntato a una fidatezza nobile e davvero d’altri tempi. Di lui non si potrà mai dimenticare la sete di giustizia, l’attenzione reale per i deboli e quella voglia di cambiare lo status quo che lo ha accompagnato per tutta la vita. Infine, il ruolo di sindaco di Brognaturo, paese che ha amato forse più della sua stessa vita; un amore, peraltro, ricambiato dal suo “popolo”, termine cui era particolarmente affezionato. Tassone è parte integrante della storia del Vibonese e di quella tradizione socialista che ha scritto pagine di buona politica e di ottima amministrazione locale. Carlo Rosselli ha scritto: “La nostra missione è quella di tener duro quando tutti cedono; di alzare la fiaccola dell’ideale nella notte che circonda; di anticipare con l’intelligenza e l’azione l’immancabile futuro”. E questa era anche la sua missione che ora lascia in eredità a quanti credono nella politica, in un mondo più umano e soprattutto a quanti gli hanno voluto bene.
*Sindaco di Zambrone