«Cis: una grande occasione sprecata dal Comune di Vibo»
Cesella Gelanzè (Lega) stigmatizza la gestione «approssimativa e disorganica con cui l’Amministrazione comunale sta affrontando l’utilizzo di questo importante strumento»
di Cesella Gelanzè*
Quanto avvenuto nei giorni scorsi in seno alla III Commissione consiliare, dove il vicesindaco era stato chiamato a riferire in ordine ai Contratti istituzionali di sviluppo (Cis), la dice tutta sul modo approssimativo e disorganico con cui l’Amministrazione comunale sta affrontando l’utilizzo di questo importante strumento, in realtà fondamentale per il rilancio economico del nostro territorio.
A quanto pare a questa Amministrazione sfugge che i Cis sono finalizzati all’accelerazione della realizzazione di interventi speciali, tra loro funzionalmente connessi e diretti a promuovere lo sviluppo economico, la coesione delle aree sottoutilizzate del Paese, la solidarietà sociale oltre che a rimuovere gli squilibri economici e sociali, nonché ad assicurare la qualità della spesa pubblica. [Continua]
Rientrano pertanto in questo ambito i progetti di infrastrutturazione, sviluppo economico, produttivo e imprenditoriale, turismo, cultura e valorizzazione di risorse naturali, ambiente, occupazione e inclusione sociale L’elenco messo assieme alla meglio di progetti, tra cui quello della riqualificazione infrastrutturale e funzionale del molo generale Malta e della banchina Cortese già bocciato dal Mise, ha poca pertinenza con le finalità dei Cis sopra ricordate e nulla di buono lascia presagire per la sua approvazione e quindi realizzazione.
In modo del tutto più organico e coerente si è invece mossa la Provincia siglando un protocollo d’intesa con Confindustria, Ance e Camera di Commercio per rispondere appieno all’esigenza fondamentale di valorizzare e promuovere la storia, le tradizioni, le bellezze paesaggistiche e naturali di tutto il territorio provinciale con interventi che mirano a potenziare la rete viaria per consentire lo sviluppo turistico delle aree interne in aggiunta a quello più avanzato delle aree costiere, a incrementare le potenzialità dei borghi attraverso percorsi enogastronomici con la realizzazione di scuole di cucina e di alta formazione gastronomica, alla creazione delle Vie dello Spirito per incentivare il turismo religioso, a migliorare la possibilità di ammirare le bellezze paesaggistiche di tutta la Costa degli Dei attraverso un percorso ciclopedonale che prevede una mobilità sostenibile, intermodale treno-bicicletta, con l’installazione di stazioni di bike-sharing.
Sarebbe stato a mio avviso ancora più produttivo se a questa iniziativa della Provincia si fossero associati i sindaci dei principali comuni della provincia, a partire dal capoluogo e proseguendo almeno con Pizzo, Tropea, Serra, Nicotera e Mileto per consentire un integrato e organico piano complessivo per il rilancio ottimale di tutto il territorio provinciale.
Come al solito siamo in forte ritardo rispetto ad altri territori, per esempio è stato già dato da tempo il via libera al primo gruppo di progetti nell’ambito del Cis per il territorio pugliese della Capitanata, per cui sono stati sbloccati i primi 280 milioni per il finanziamento di interventi che vanno dal rafforzamento della viabilità provinciale al potenziamento dei collegamenti con le isole, fino alla valorizzazione del patrimonio museale e culturale. Sono in tutto 43 i progetti approvati nel corso della quarta riunione del Tavolo Istituzionale a Palazzo Chigi per la Capitanata, proposti da 15 Comuni, quattro grandi imprese e tre associazioni.
Non fa male menzionarne l’elenco che comprende 40 progetti tra cui il potenziamento dello Stabilimento Leonardo – Divisione Aerostrutture di Foggia, per un importo di oltre 75 milioni di euro, la realizzazione di una piattaforma biotech in ottica industria 4.0 da 36 milioni di euro, il progetto di Snam per il potenziamento dei collegamenti con le Isole Tremiti, da 26 milioni, e il miglioramento della viabilità a servizio del distretto turistico del Gargano, per un importo di 30 milioni.
E a questi si aggiungono interventi di miglioramento delle infrastrutture idriche e della viabilità a servizio del distretto turistico del Gargano. Una breve distanza spaziale ci separa da quei territori, ma sono anni luce di lontananza progettuale concreta e responsabile. Non ha senso parlare infatti di sviluppo turistico senza considerare che le due parti in cui la città è divisa, la Marina e la parte alta, non possono più essere considerate in maniera disorganica come due entità distinte e separate. Il turismo ha le sue sfaccettature, quello culturale e quello della Blue Economy a cui fanno riferimento tutte le attività umane che ruotano attorno al mare in una visione di sostenibilità ambientale. Dunque, perché lo sviluppo cambi faccia è necessario partire dall’intreccio di fili di cui finora non si vede il principio ma nemmeno la fine…
La cultura si respira in una città che sappia mostrare il suo passato degno di nota attraverso le testimonianze a cui nulla è da aggiungere, ma tanto da rivalutare e non può essere separata dal rendere almeno gradevole, l’ambiente che costituisce l’altra città, quella che ospita magnifici beni paesaggistici. E non si può parlare di “musei all’aperto” o “case della cultura” senza porre in primo piano l’eliminazione di quelle opere di grande e imperitura considerazione quali sono i depositi costieri… monumenti ad un comportamento vergognosamente inerte e passivo di amministrazioni che tuttavia continuano a parlare di ambiente, di sviluppo turistico, di cultura… in un Luna park le giostre, le attrazioni, i chioschi sono accostati tra loro in un unico parco di divertimento, come il Cis presentato dall’Amministrazione comunale.
*Lega Salvini Premier Vibo Valentia