Viabilità in ginocchio: «Qui l’emergenza è divenuta ordinarietà»
Il sindaco di Drapia Alessandro Porcelli solleva il caso della provinciale n. 17 tra Vibo e Tropea: «Esclusa dai finanziamenti regionali e provinciali e lasciata ormai in completo abbandono»
di Alessandro Porcelli*
L’intero territorio regionale e, nello specifico, la provincia di Vibo Valentia, vivono oramai in uno stato di emergenza continua. Eppure nella stessa definizione di emergenza, rientra il carattere della eccezionalità e della temporaneità. Questa definizione trova invece una sua eccezione nel contesto calabrese dove l’emergenza è divenuta uno stato ordinario, una situazione con la quale convivere e con cui fare i conti quotidianamente. La causa di tale situazione è certamente la mancanza di progettualità, di una visione di medio/lungo periodo, la carenza amministrativa intesa in tutti i suoi aspetti che trasforma un problema da ordinario ad emergenziale, per l’appunto. Il comune di Drapia subisce tutte queste situazioni che, per certi versi, diventano ancor più visibili e problematiche se si analizzano le peculiarità di questo territorio. Un esempio evidente è quello relativo alla viabilità. La principale arteria che attraversa il territorio comunale di Drapia è la Provinciale 17. Una strada fondamentale perché è l’unica a garantire un collegamento diretto tra il capoluogo di provincia e Tropea, la capitale del turismo e dell’economia vibonese nonché con i tantissimi comuni che sorgono alle pendici del Monte Poro. I cittadini, i turisti e tutti coloro i quali quotidianamente si servono di questa strada sanno che ad ogni pioggerella il tracciato si trasforma in un fiume in piena, le banchine sono coperte da terriccio e arbusti, la segnaletica orizzontale è oramai inesistente, le buche sono rattoppate alla meno peggio. I rischi e le insidie sono ben conosciute dagli amministratori provinciali e dagli stessi tecnici che a loro volta giornalmente la percorrono.
Eppure tale arteria dovrebbe essere mantenuta in condizioni ottimali non solo per la sua importanza strategica ma anche per le caratteristiche ambientali dei territori che attraversa. I fitti banchi di nebbia da autunno a primavera caratterizzano il tratto che attraversa o lambisce i comuni di Drapia, Zungri, Spilinga, Zaccanopoli, Rombiolo, sia nelle prime ore del mattino. In tali circostanze la visibilità è minima, o nulla, anche a causa della totale assenza di segnaletica orizzontale e di tutti quegli elementi di cui sono provviste le strade per migliorare la visibilità e l’orientamento degli automobilisti in caso di nebbia. Altrettanto assenti sono i guardrail, necessari a proteggere gli automobilisti nei tratti più pericolosi, per non parlare degli strumenti idonei a ridurre il rischio di attraversamenti da fauna selvatica. Gli incidenti che si verificano sulla Sp 17 sono continui e aumenta la frequenza dei sinistri mortali, in particolare nelle adiacenze dei pericolosissimi bivi di Spilinga – Zungri e di Nicotera e Rombiolo. La costruzione delle rotatorie è in questi casi una esigenza oramai improcrastinabile che non può di certo essere risolta con le luci lampeggianti di recente istallate in quei tratti. Sono nella mente di tutti gli incidenti che con cadenza quasi settimanale si verificavano, anche con conseguenze purtroppo mortali, nel tratto di strada che precede l’incrocio del cantiere della “variante a Caria”, peraltro in stato di ingiustificabile abbandono. Oggi, anche grazie all’operato del Comando Stazione dei Carabinieri di Tropea che colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente a nome di tutti i cittadini, che ha pressato, direi quasi intimato, all’amministrazione provinciale di Vibo Valentia, di attivarsi, è stata realizzata una scarificazione superficiale dell’asfalto, che, sebbene non sufficiente per definire sicuro quel tratto, ha comunque consentito, sino ad oggi, di evitare che si verificassero ulteriori incidenti. A volte basta poco per salvare anche una vita umana.
Proprio con riferimento alla “Variante di Caria” oggi meglio conosciuta, anche a livello nazionale, come “la variante della vergogna” è necessario stimolare gli organi competenti della Regione Calabria affinché riprendano al più presto i lavori di completamento della stessa nonché di mitigazione dell’impatto ambientale prodotto. L’amministrazione che guido ci sta lavorando sin dal giorno dell’insediamento ma solo unendo le forze sarà possibile sboccare la situazione. Nel frattempo occorre l’amministrazione provinciale effettui un’ordinanza di chiusura al traffico della stessa, apponendo delle opere permanenti che non ne permettano l’accesso se non solo a chi ne è autorizzato. Molte sono le comunicazioni di cittadini che ci evidenziano come l’area sia oramai divenuta un ricettacolo di rifiuti di ogni genere, compresi rifiuti speciali e contenenti sostanze pericolose come l’amianto, che dovranno ovviamente essere poi smaltite con conseguenziale aumento delle spese. Da cittadino, da amministratore e da rappresentante di un’intera comunità esprimo dunque il mio rammarico e la mia insofferenza per il disagio che si prova nel transitare lungo queste strade. Diverse e puntuali sono le segnalazioni che come Comune abbiamo rivolto alla Provincia, ente proprietario delle strade e quindi responsabile dell’eventuale evento pregiudizievole, riconducibile a situazioni di pericolo connesse alla struttura o alle pertinenze delle strade in questione. E’ il proprietario della strada, infatti, che riveste il ruolo di custode e che ha il dovere di controllare, regolamentare e apportare le più elementari ma indispensabili manutenzioni ordinarie per garantirne le condizioni di fruibilità in sicurezza, a partire dalla decespugliazione e dalla pulizia di cunette e tombini da anni oramai coperte da terreno ed erbe infestanti. Forte è la preoccupazione che esprimo per quelle che possono essere le conseguenze a seguito degli eventi piovosi che, complici i cambiamenti climatici in atto, da tempo si stanno sempre più trasformando in vere e proprie tempeste tropicali. Tempo fa il sottoscritto ha evidenziato – con grande gioia – l’impegno profuso da politici e tecnici provinciali e regionali che si sono adoperati con successo per ottenere il finanziamento indispensabile per ripristinare un regolare accesso a Drapia capoluogo, ed oggi siamo nella fase conclusiva in quanto è già stata espletata la gara ed a breve dovrebbero iniziare i lavori.
E’ evidente come questo sia un intervento non procrastinabile e necessario a seguito degli eventi alluvionali del 4 novembre 2018 ma se non sarà seguito da ulteriori interventi strategici ed organici, sarà destinato, come accaduto in passato, a risolvere solo in maniera temporanea un problema che sarà destinato a ripresentarsi. La manutenzione ordinaria della viabilità provinciale, lo si ribadisce, è dunque essenziale, anche per salvaguardare i bilanci dell’ente. Ebbene, proprio per la manutenzione ordinaria delle arterie stradali, per quanto a conoscenza di chi scrive, la Provincia ha stanziato 6.000.000 e la Regione ha stanziato ben 24.000.000 di euro per il rifacimento dei porti il tutto per favorire le connessioni ed i collegamenti tra la costa e le località interne in modo più comodo e pertanto per dare al territorio quei servizi che ancora mancano e possano permettere uno sviluppo omogeneo e sinergico al territorio. Eppure, proprio alla luce di quanto detto sopra, non si riesce a comprendere il motivo per il quale nei territori di Drapia, Zungri, Spilinga, Zaccanopoli, non sia previsto alcun intervento. Non porre in essere un’adeguata manutenzione e messa in sicurezza della SP 17 vuol dire, tra le altre cose, impedire ad un enorme bacino urbano, di raggiungere il principale ospedale della provincia, quale quello di Vibo, in tempi brevi e questo, in particolare in situazioni di urgenza, può rappresentare la differenza tra la vita e la morte. Non è accettabile che i cittadini della mia comunità e di quelle limitrofe, già costretti ad affrontare i cosiddetti “viaggi della speranza” recandosi fuori regione per ottenere cure adeguate, siano obbligati ad effettuare un ulteriore lungo e rischioso viaggio per raggiungere il nosocomio vibonese. Bisogna agire immediatamente. Lo dobbiamo ai nostri figli, ai nostri anziani ed a tutti coloro i quali ci hanno lasciato anche a causa delle carenze strutturali di questa regione e la comunità che rappresento conosce molto bene il dolore atroce che queste perdite comportano. E’ infine necessario soffermarsi anche alla via di collegamento tra la frazione Brattirò – e la frazione Ciaramiti di Ricadi. Anche in questo caso si parla di una fondamentale arteria di connessione tra l’entroterra e l’area di Ricadi-Capo Vaticano che oggi, a causa della mancata manutenzione ordinaria, è paragonabile ad una vera e propria mulattiera da terzo mondo. Le nostre realtà ricche di bellezze naturali, storiche, archeologiche ma in primis ricche di capitale umano, non possono essere dimenticate ed hanno bisogno di attenzioni particolari. Condannare questi territori all’isolamento equivale a decretare la fine delle principali fonti di crescita economica di una provincia già stabilmente agli ultimi posti a livello nazionale che continua a dimostrare voglia di crescere e di contribuire a far crescere l’intera provincia, come dimostra la nascita di nuove aziende nel settore turistico, della enogastronomia e da ultimo la nascita del complesso pediatrico della Cittadella di Padre Pio. Pur consapevole del precario stato delle finanze provinciali, il sottoscritto chiede all’Ente Provincia di conoscere il programma di priorità degli interventi relativo, in particolare, ai tratti di strade che interessano il territorio del comune di Drapia ed offre la sua disponibilità, nello spirito di collaborazione che deve caratterizzare i rapporti tra enti pubblici, al fine di definire insieme le modalità e le tempistiche per porre rimedio ai principali problemi sopra indicati nell’unico esclusivo interesse della intera comunità che rappresento.
*sindaco di Drapia