Trasporti, il plauso di Ceravolo alla politica del fare
EPPUR si muove. La politica non è tutta chiacchiere e autoreferenzialità ma, su alcuni temi, c’è anche chi nota un certo attivismo che potrebbe portare a conseguire risultati utili alla collettività.
A mettere in evidenza i passi in avanti che, a suo dire, alcuni rappresentanti del popolo stanno compiendo in un particolare settore, è il presidente dell’associazione “Corrado Alvaro”, Giuseppe Ceravolo. Lo fa in merito alle iniziative sui trasporti e sui collegamenti ferroviari (suo ambito d’interesse) da e per la Calabria. Ceravolo cita in particolare l’azione intrapresa dal consigliere regionale vibonese di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, il quale ha interrogato presidente e giunta regionale in merito all’incentivazione del trasferimento dei turisti su rotaia lungo la costa vibonese. Ma cita anche, quale esempio di buone pratiche, il sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo (Pd), il quale «si sta muovendo per riattivare la stazione Prangi, da lungo tempo inutilizzata», e quindi garantire agli studenti del dirimpettaio istituto Nautico trasferimenti più agevoli.
«Mi piace ascoltare questo coro – sostiene il presidente della Corrado Alvaro -, da tempo invocato, che giunge da più parti, accorgendoci che non si può fare a meno dai collegamenti ferroviari e della loro intermodalità ai fini turistici e non solo. Il turismo e lo sviluppo del Vibonese sono tra le eterne scommesse che caratterizzano la nostra regione».
Per Ceravolo è tempo di abbandonare l’idea delle «cattedrali nel deserto, come il ponte sullo Stretto» e quello sperpero di «soldi pubblici utilizzati solo per maquillage di facciata e progetti che non sono serviti a niente se non a riempire le tasche dei soliti noti, mentre noi cittadini-contribuenti del Sud, dobbiamo elemosinare finanche la fermata di un treno».
«Sono da tempo convinto – aggiunge – che gli investimenti, quelli seri, sono da concentrare sul turismo e noi più di tutti, anche grazie al clima, potremmo competere con i paesi più sviluppati». A patto però che si possa contare «su servizi efficienti, organizzati e puntuali».
«Per diminuire drasticamente i tempi di percorrenza rispetto al resto del Paese – spiega ancora Ceravolo -, l’alta velocità ferroviaria rimane una priorità, aggiungendo però a questa la garanzia dei minimi servizi regionali per lo spostamento di pendolari e studenti».
Discorso a parte sulle merci, per le quali, secondo Ceravolo, «si sta puntando molto su un gioiello come il porto di Gioia Tauro, da tempo dotato di attrezzature valide in grado di garantire un’adeguata gestione logistica delle stesse». Non solo. Gioia Tauro presenta caratteristiche vincenti anche per la strategicità della sua posizione che consente «un forte risparmio di tempo» per i carichi provenienti da Asia e Medio Oriente.
«Perché aspettare ancora?», si domanda Ceravolo tirando in ballo «manchevolezze da addebitare ad una certa volontà politica che ha impedito di trattare fondo la problematica. Sono convinto – conclude tuttavia – che i governi nazionale e regionale sapranno fare la loro parte per un cambiamento radicale di rotta», magari stimolati da un’azione dei «sindaci della nostra zona tesa a farsi sentire».