Il commento | La politica vibonese come la “Zattera della Medusa”, metafora di un dramma
Il divario tra cittadini e istituzioni si allarga sempre di più. Alle difficoltà vissute dalla gente comune fa da contraltare la speranza di trovare un demiurgo capace di risollevarne le sorti
Il famoso dipinto della “Zattera della Medusa” di Géricault viene frequentemente utilizzato come allegoria politica, per cui può servire anche a noi per raffigurare la condizione attuale della società vibonese. I naufraghi avvistano una nave all’orizzonte, ma ancora non riescono a farsi notare (la politica, distratta dai giochi di potere, sembra non volersi prendere carico delle difficoltà della gente). Da un lato del quadro è rappresentata la speranza, con un uomo che sventola un panno bianco verso una nave lontana (la salvezza, ovvero una politica realmente nuova); dall’altro è rappresentata la disperazione e la morte, un insieme di uomini indeboliti dagli stenti di un lungo naufragio e che si abbarbicano forsennatamente guidati dall’istinto di sopravvivenza, agitando drappi e stracci per segnalare la loro presenza ai salvatori. L’autore rappresentò tutte le sfumature del dolore fisico e dell’angoscia morale nella massa di persone sulla zattera. E’ la nostra società che si è imbarcata su quella zattera, con la sua disperazione per lo stato della città, ma anche con la speranza di trovare un demiurgo capace di risollevarne le sorti. La prima assoluta certezza è che il pressapochismo e la vaga conoscenza dei problemi portano diritti verso il naufragio. La seconda è che su quella zattera di naufraghi non ci sono i comandanti e gli altri funzionari, che avranno già raggiunto un porto sicuro. E su quella zattera accade di tutto (il quadro è ispirato a un avvenimento realmente accaduto, il naufragio della fregata “Medusa”) …anche fenomeni di cannibalismo.