Il ricordo | Pasquale Mazzitelli: la politica, la libertà e il garofano rosso
Addio allo storico sindaco socialista di Zungri che fece della propensione all’ascolto e della capacità di innovare la sua cifra morale e politica
di Corrado L’Andolina*
La comunità zungrese perde un pezzo pregiato della sua storia locale. Pasquale Mazzitelli se n’è andato in punta di piedi, ieri pomeriggio. Egli ha scritto pagine amministrative di memorabile e oggettivo interesse. La sua esperienza da sindaco fu lunga e ricca di risultati positivi. S’insediò alla carica di primo cittadino nella primavera del 1980 e poi ricoprì tale ruolo per diciannove anni consecutivi, fino al 1999. Furono quattro le elezioni che vinse consecutivamente e i mandati portati a termine. Nel corso di questi quattro lustri egli realizzò molteplici opere. Fra le più significative: la creazione di nuove arterie viarie che seppero offrire così i presupposti per lo sviluppo cittadino, la realizzazione dell’edificio che ospita la scuola materna, la costruzione delle case popolari site alla via Sandro Pertini, la riqualificazione della piazza Alcide de Gasperi, la piazza Madonna Santissima della Neve, la gradinata “Largo Francesco Mazzitelli”, l’acquedotto “Pantani”, l’informatizzazione del Municipio, il Centro “Madre Teresa di Calcutta” (poi trasformato in alloggi popolari), lo spostamento della frazione Papaglionti, il recupero della memoria fotografica, la riqualificazione del centro storico, la creazione della discarica consortile “Nicopoli”. Ma il suo grande capolavoro fu la salvaguardia e il recupero del sito rupestre “Grotte degli sbariati”. Fu proprio Pasquale Mazzitelli, dunque, a creare il primo viottolo per accedere al sito e i locali museali adiacente ad esso. Un’intuizione destinata ad essere poi ripresa e valorizzata dalle successive amministrazioni. Puntuale l’attenzione all’assetto urbanistico cittadino e silenzioso ma ferreo il suo operato all’insegna della legalità.
Ricoprì anche la carica di consigliere provinciale dal 2000 al 2004 e dal 2005 al 2007 nelle fila dei Socialisti democratici italiani (Sdi). Nella sua veste di consigliere provinciale si prodigò, fra l’altro, per il finanziamento del campo sportivo polivalente e per la manutenzione straordinaria della chiesa Sant’Anna; entrambi ubicati nella sua amata cittadina. In passato, aveva anche ricoperto il ruolo di componente del Comitato di gestione dell’Asl di Tropea, prodigandosi al potenziamento dei servizi sanitari della zona e, in tal modo, per la creazione di nuove opportunità lavorative. Politicamente fu sempre fedele ai valori e alla tradizione politica espressa dal Partito socialista italiano. E fu proprio grazie all’ispirazione socialista che seppe coniugare l’esigenza dello sviluppo con quella della solidarietà e la crescita civile con il senso dell’uguaglianza. La sua vicenda socialista fu caratterizzata dalla probità e da un’operosità positiva che ha generato giustizia sociale e progresso. Socialista combattivo, ha mantenuto fede ai suoi ideali riformisti con vigore e passione. Da dirigente socialista ha saputo onorarne la tradizione con la linfa vitale dell’amore per il prossimo e di un umanesimo senza tempo. Il leader che ha amato più di tutti e che dichiarava essere il suo modello di riferimento, fu Sandro Pertini, di cui ne apprezzava lo spirito combattivo, la coerenza delle scelte e il coraggio con cui seppe affrontare le ardue sfide della vita. E poi per un’altra peculiarità che seppe mettere bene in evidenza col suo stesso esempio: la capacità di ascoltare la gente e di parlare con essa, con l’orecchio, la lingua e il pensiero del cuore. La libertà, il perno della sua lunga battaglia all’insegna del garofano rosso.
*Sindaco di Zambrone
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